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Alef.

Prima lettera dell'alfabeto ebraico. Da essa deriva l'alpha dei Siri e dei Greci. Come simbolo matematico equivale a uno. • Mat. - Lo studioso e matematico Georg Cantor chiamò a. un particolare numero, maggiore dell'infinito, le cui frazioni sono sempre uguali al tutto. Secondo la sua teoria degli ordinali transfiniti, moltiplicando qualsiasi numero per a. il risultato è sempre uguale ad a. L'unico modo per passare al di là dell'a. è di elevare a. a potenza a. Si chiama a. zero il primo a., cioè la potenza o cardinalità del numerabile, a. uno il secondo, a. due il terzo e così via. Si dimostra che a. uno è il numero di tutte le curve razionali possibili contenute nello spazio. A. due corrisponde già a un numero maggiore di tutto ciò che si può concepire nell'universo. • Simb. - Nella Cabala a. designa l'En-Soph, il luogo della conoscenza totale, il punto da cui la mente vede immediatamente la totalità dei fenomeni, delle loro cause e del loro senso. Agli studi dei cabalisti e alle leggende musulmane riguardanti la ricerca di questo luogo privilegiato si è ispirato Jorge Luis Borges scrivendo nel 1957 la novella dal titolo L'Aleph.