Nome italiano del
Prunus armeniaca, albero di media
grandezza appartenente alla sottofamiglia delle prunoidee, famiglia delle
Rosacee, ordine delle rosali, dicotiledoni archiclamidee dialipetale.
L'
a. presenta foglie ovali, glabre e seghettate; i fiori sono solitari
oppure geminati, di color bianco-roseo. Il frutto, vellutato e di color
giallo-arancione, è una drupa sferoidale con un nocciolo compresso.
Questa pianta, originaria dell'India e della Cina, si adatta a essere coltivata
nelle regioni a clima temperato caldo. È largamente coltivata anche in
Italia e particolarmente in Piemonte, Emilia, Marche, Val d'Adige, Val d'Aosta e
nella Val Venosta. Molta importanza assume la scelta del portainnesto, che
può essere il franco, il susino o il pesco. Dal franco si ottengono
piante vigorose e longeve, resistenti alla siccità; fruttificano con
ritardo ma danno un'ottima produzione. Questo portainnesto è indicato per
cultivar tardive e per terreni fertili e leggeri. Anche col susino si ottengono
piante longeve e vigorose e la fruttificazione risulta leggermente anticipata
rispetto a quella del franco. Usando invece come portainnesto il pesco si
ottengono piante meno vigorose ma abbastanza precoci nella fruttificazione. Il
pesco è consigliabile per cultivar precoci e per terreni tendenti allo
sciolto, profondi e freschi. L'
a. è, in genere, coltivato in forme
libere a pieno vento; solo in Piemonte si ha la tradizionale coltivazione a
spalliera. Numerose sono le malattie dell'
a. causate da parassiti
vegetali: mal di piombo, il marciume radicale e i tumori alle radici. Tra i
parassiti animali i più frequenti sono gli afidi, la cocciniglia bianca,
le tignole, la mosca della frutta. I rimedi consistono in un'efficace
prevenzione e risiedono soprattutto nell'impiego di piante sane e nella
sterilizzazione delle radici al momento dell'impianto. La produzione inizia
verso il quarto anno; la massima resa si ha dal decimo al quindicesimo anno. Tra
le cultivar più diffuse e apprezzate: Rapisarda, Maiolino e Fiorentino,
Colomer, Bulida, Noncet, Luizet, Reale d'Imola, Paviot. Il frutto viene
consumato fresco o in marmellate, candito o essiccato. Il nocciolo fornisce olio
profumato; il legno si usa in torneria.