(dal greco
agorá: piazza e
fóbos: timore). Timore ossessivo degli spazi aperti, quali piazze,
strade, ponti. Può andare dal semplice disagio fino alle crisi di panico
e alla conseguente impossibilità di uscire di casa. È
caratteristica dei disturbi di origine nevrastenica e frequente nelle persone
colpite da esaurimento nervoso. Opposto di
claustrofobia
(V.). • Psicol. -
In psicanalisi, la paura di trovarsi all'aperto è collegata
simbolicamente al timore di essere esposti a impulsi sessuali censurati; per
alcuni autori l'
a. sarebbe ricollegabile all'antica angoscia di
separazione dalla madre.