(dal latino
aggredi, der. di
ad: verso e
gradi: camminare, avanzare). L'essere aggressivo.
• Psicol. - Pulsione a volere soddisfare i
propri bisogni in competizione con altri. Si manifesta spesso con l'aggressione.
Rimane incerto se l'
a. debba essere considerata un istinto o se invece si
tratti di una risposta indotta. Secondo la teoria freudiana l'
a. sarebbe
una manifestazione dell'istinto di morte (che si unisce alla pulsione amorosa).
In soggetti normali l'istinto di morte porta il soggetto a realizzare le sue
mete, ma in casi patologici lo induce a forme di sadismo e masochismo. Secondo
Adler l'
a. sarebbe invece il tentativo di superare lo stato di
inferiorità dell'individuo. Si parla di autoaggressività quando
l'
a. si manifesta contro l'individuo stesso: in tal caso l'origine di
questo comportamento è da ricercarsi in forti inibizioni che impediscono
di esternare l'
a. • Etol. - Tendenza
degli animali a lottare con i propri simili per il possesso delle risorse
alimentari, oltre che del territorio e delle femmine. È alla base della
competizione tra individui della stessa specie. I maschi sono generalmente
più aggressivi delle femmine (fatta eccezione per alcuni casi come la
difesa dei cuccioli, o i periodi di gravidanza). La castrazione e il conseguente
abbassamento dei livelli di ormoni si risolvono in una netta diminuzione della
a. Possono avere incidenza anche fattori anatomici. Così lesioni
cerebrali e la stimolazione di alcuni parti del cervello hanno messo in risalto
come siano i centri sottocorticali i responsabili dell'
a. Data la
pericolosità della lotta, per selezione naturale si sono sviluppate
quelle forme di attacco che meno danneggiano i contendenti. Esse vanno distinte
dalla violenza che una specie esercita su un'altra specie. L'
a. è
presente sia in animali sociali che in quelli che vivono solitari.
• Biol. - Negli anni Sessanta e Settanta sono
stati condotti numerosi studi per stabilire le possibili basi biologiche
dell'
a. Si è pensato di individuare nei soggetti con cromosoma XYY
la base dell'
a. nel cromosoma in eccesso. Successivamente però
molti hanno sostenuto che la maggiore incidenza di comportamenti aggressivi tra
tali soggetti deriva dal fatto che essi, dotati di una intelligenza inferiore,
sono maggiormente portati all'insuccesso scolastico e lavorativo e di
conseguenza ad assumere comportamenti antisociali.