Tecnica di pittura murale consistente nello stendere i
colori su uno strato di intonaco fresco. La muratura viene ricoperta con uno
strato di malta, detto arricciato o arriccio, formato da calce spenta, sabbia di
fiume, stoffa, paglia. Quando l'arricciato è asciutto si esegue il
disegno preparatorio, detto sinopia (a partire dal XV sec. la sinopia fu
generalmente sostituita dal cartone, un disegno realizzato su carta pesante,
trasferito sull'intonaco filtrando della polvere di carbone da piccoli fori
eseguiti lungo le sagome delle figure). Si stende quindi sul muro uno strato
d'intonaco, costituito da una malta fine di sabbia silicea, calce spenta e, in
alcuni casi, anche polvere di marmo e si posano i colori (escludendo le materie
coloranti incompatibili con la malta). Grazie all'anidride carbonica presente
nell'atmosfera, la calce che si trova nell'intonaco forma una pellicola capace
di fissare in modo stabile i colori, solitamente diluiti in acqua.
• Encicl. - Le prime testimonianze di pitture
parietali accostabili all'
a. risalgono alla preistoria. Per realizzare le
loro opere gli uomini primitivi stendevano dei coloranti organici (terre, ocre,
carbone di legna) direttamente sulla roccia grezza. Nell'antico Egitto venne
adottata una tecnica di pittura murale a secco, con colori a tempera o alla
caseina posati sull'intonaco preparato con calce fina e polvere di marmo. Il
procedimento venne in seguito affinato dai Romani. Nella pittura murale delle
case di Pompei le decorazioni venivano realizzate dopo un'accurata preparazione
del fondo, stendendo pigmenti a leganti organici e procedendo alla verniciatura
finale con cera lisciata a caldo. Dalla fine del Duecento e fino al Settecento,
l'
a. conobbe in Italia un periodo di grande fioritura. Tra i pittori che
si cimentarono in questa tecnica ricordiamo: Giotto (Assisi, basilica superiore
di San Francesco); Andrea del Castagno (Firenze, convento di Sant'Apollonia);
Mantegna (Mantova, Camera degli Sposi nel Palazzo Ducale); Piero della Francesca
(Arezzo, chiesa di San Francesco); Raffaello (Roma, Stanze Vaticane e
Farnesina); Michelangelo (Cappella Sistina); Tiepolo (Milano, palazzo Clerici;
Würzburg, palazzo del Principe Vescovo).
Interni del castello di Issogne (Aosta), XV sec.
Melozzo da Forlì: frammento dell'affresco raffigurante l'Ascensione di Cristo. (Roma, palazzo del Quirinale)
Particolare degli affreschi della collegiata di Sant'Orso ad Aosta
Masaccio: “La cacciata dal paradiso terrestre” (part.). Firenze, Chiesa del Carmine.
Giotto: “L'Ascensione” (Padova, Cappella degli Scrovegni)
Affresco del Perugino in S. Maria Maddalena de' Pazzi a Firenze
Luca Signorelli: “I Dannati” (part.), duomo di Orvieto