Branca della meccanica dei fluidi che si occupa del moto dei
fluidi poco densi, in particolare l'aria, e delle azioni da essi esercitate nei
confronti dei corpi solidi ivi immersi. I corpi solidi possono essere immersi
nella corrente fluida, oppure possono essere costituiti da condotti, attraverso
i quali passa il fluido. Lo scopo dell'
a. è quello di valutare gli
scambi di forze e di calore tra fluidi e solidi. L'
a. riveste una
basilare importanza negli studi dei profili alari e delle forme strutturali dei
mezzi aerei. Si è sviluppata partendo dall'idrodinamica, anche se il suo
studio si è rivelato ben più complesso e ha portato spesso a
risultati sbagliati e fuorvianti. Una notevole rilevanza ha rivestito in passato
l'indagine sperimentale, che ha portato, per esempio, alla messa a punto della
prima galleria del vento, nel 1871. Questo tipo di indagine, seguita in
particolare dal francese Eiffel e dagli americani Wright, ha portato alla
scoperta delle leggi fondamentali dell'
a., che finalmente, nel corso del
XX sec., è diventata una scienza autonoma. Sempre grazie a questi studi
è stato possibile mettere a punto il primo aerostato e, più tardi,
il primo aeroplano. Determinante è stato l'impulso di personaggi quali L.
Prandtl, T. von Karman, W.E. Zukovskij i quali, all'inizio del nostro secolo,
hanno potuto conferire sistematicità e rigore allo studio dell'
a.
Tre sono i principali problemi di cui si occupa l'
a.: calcolo della
resistenza aerodinamica di veicoli terrestri (per esempio le automobili);
determinazione delle sollecitazioni dovute al vento su strutture fisse (per
esempio i ponti); studio delle forze agenti su un mobile in moto nell'atmosfera
terrestre. La legge fondamentale dell'
a. è espressa dalla
relazione F = pKSV
2, dove la forza F, componente delle forze alle
quali è sottoposto un corpo in moto relativo a un fluido gassoso,
è direttamente proporzionale alla densità p del fluido, alla
costante K (legata alla forma del corpo), alla superficie S del corpo presa come
riferimento e, infine, al quadrato della velocità V. Per facilitare
questo calcolo, il fluido considerato è, per convenzione, un gas poco
denso, dotato di un comportamento che si avvicina a quello dei gas perfetti.
Quando non si adotta questa convenzione, il calcolo è molto più
complesso, non può esistere una equazione di stato, poiché molti
sono i fattori e i fenomeni che intervengono, e in tal caso si parla di
gasdinamica. L'
a. si suddivide in vari rami, che sono quelli delle
velocità subsoniche, transoniche, supersoniche e ipersoniche. Infatti, a
seconda della velocità, si hanno fenomeni diversi: nelle velocità
subsoniche (inferiori, cioè, a quella del suono) le perturbazioni
prodotte nell'aria dal corpo si propagano davanti ad esso, mentre nelle
velocità supersoniche (superiori a quella del suono), le onde di
propagazione sono contenute nel cono d'inviluppo (detto di Mach) e si formano
onde d'urto, che costituiscono il cosiddetto muro del suono, intorno al corpo.
Nelle velocità transoniche (da 0,8 a 1,2 Mach) si verificano fenomeni
analoghi a quelli riscontrabili nelle velocità subsoniche e supersoniche
insieme, mentre nelle velocità ipersoniche (oltre i 5 Mach e ad alta
quota), si sviluppano temperature elevatissime, a causa dell'attrito, che
possono addirittura modificare in modo significativo lo stato fisico e quello
chimico dell'aria che circonda il solido.