(dal latino
Adam, der. dell'ebraico
ādām:
uomo). Nella Bibbia nome del primo uomo, del capostipite della stirpe umana. Due
sono le tradizioni della Bibbia sulla sua creazione; la sacerdotale e la
jahvista. La prima riferisce che
A. venne originato dallo spirito di Dio
che impose a sé la propria volontà. La seconda tradizione invece
sottolinea la derivazione del primo uomo dall'unione della terra con lo spirito
divino: secondo questa testimonianza
A. sarebbe stato plasmato con il
fango, su cui Dio avrebbe soffiato l'alito della vita.
A., dopo essere
stato elevato all'Eden, sarebbe stato affiancato da Eva; per loro Dio avrebbe
creato il cosmo come abitazione, concedendo loro di poter vivere e governare, a
patto che rispettassero la legge che li obbligava a non assaggiare i frutti
dell'albero della scienza del bene e del male.
A. però, lasciatosi
tentare da Satana, che sotto forma di serpente gli avrebbe promesso di diventare
simile a Dio, avrebbe infranto il precetto divino. Questo atto di presunzione
sarebbe stato punito da Dio che, cacciati
A. ed Eva, li avrebbe costretti
ad affrontare la loro condizione umana, legata a sofferenze, fatiche e morte.
Caino, Abele e Set sarebbero stati i primi figli di
A. ed Eva, attraverso
i quali la "colpa" si sarebbe trasmessa a tutto il genere umano. Secondo la
teologia cattolica, il peccato originale rappresenta la privazione che Dio
impone ad
A. dei doni preternaturali. I discendenti di
A.
partecipano anch'essi del peccato da lui commesso, dal momento che si trovano ad
essere privati di tali doni, anche se non sono direttamente responsabili di tale
privazione. Soltanto l'atto salvificatore di Cristo permette all'uomo di
riunirsi a Dio. • Icon. - In epoca medievale,
vari e diversi furono i modi in cui vennero rappresentati
A. ed Eva.
L'iconografia non è fissa, ma essi sono raffigurati in modo piuttosto
libero dagli artisti. In epoca tardo-medievale le raffigurazioni di
A. ed
Eva furono prevalentemente di tipo scultoreo: esempi ne sono i bassorilievi del
sarcofago di Giunio Basso, nelle Grotte Vaticane, e i rilievi di Wiligelmo,
presenti sulla facciata del duomo di Modena. Nelle cosmogonie rinascimentali
sono presenti tutti gli episodi del peccato e della cacciata dal Paradiso
terrestre (nella Cappella Sistina, negli affreschi di Michelangelo); talvolta
A. ed Eva compaiono isolatamente. Di notevole rilievo sono gli affreschi
presenti nella Cappella Brancacci del Carmine a Firenze, opera di Masolino e
Masaccio. Nell'arte fiamminga, il motivo di
A. ed Eva è
testimoniato largamente (Rubens,
La Cacciata, ad Anversa, nella chiesa
dei Gesuiti). • Lett. - La figura di
A.
servì come fonte di una fiorente produzione di letteratura apocrifa e
alimentò persino la tradizione coranica. Da tali testi hanno in seguito
desunto molteplici temi alcuni scrittori. La maggiore opera letteraria ispirata
a tale figura è
Il paradiso perduto (1667) di
Milton.

Adamo (a sin.) ne "La creazione dell'uomo" di Michelangelo (Cappella Sistina, Roma Musei Vaticani)