Antico nome dell'acido nitrico, dovuto alla sua trasparenza
e alle sue proprietà corrosive. • Arte -
Stampa ottenuta con procedimento all'
a.; il procedimento medesimo.
Ricoperta uniformemente una lastra di rame, zinco o ferro con una vernice
resistente agli acidi, l'artista traccia il disegno, al rovescio rispetto
all'esito finale desiderato, con punte di varia grandezza. In tal modo la
vernice protettiva viene asportata nei punti dove si vuole che l'acido agisca
sul metallo. Una volta terminata l'incisione, la lastra viene immersa nel bagno
d'acido (che può essere nitrico o percloruro di ferro o cloridrico, il
cosiddetto mordente olandese) per l'azione di
morsura, la cui
intensità dipende dalla durata dell'immersione, dalla concentrazione
dell'acido, dalla qualità del metallo e da altri fattori. In seguito a
questo procedimento, in corrispondenza dei segni tracciati si avranno dei solchi
del metallo, "morso" appunto dall'acido, che possono ricevere in
profondità l'inchiostro, lasciando pulito il resto della superficie, e
stampare il disegno su un foglio di carta, precedentemente inumidito e compresso
sulla matrice con un torchio calcografico. La morsura viene detta
piana
quando il bagno acido viene effettuato una sola volta,
a coperture
quando, a più riprese, si effettuano ritocchi coprendo, prima
dell'immersione, le parti già trattate che non si vogliono più
modificare. Questa tecnica, che si cominciò a utilizzare all'inizio del
Cinquecento con le
a. di Graf e di Dürer, si diffuse rapidamente in
tutta Europa, soppiantando la xilografia (V.).
Raggiunto il suo apogeo con Rembrandt, fu negletta fino all'Ottocento, sul
finire del quale venne riscoperta nelle sue possibilità dagli
impressionisti. Molti fra gli artisti moderni si sono valsi dell'
a.,
anche Picasso, ma in particolare è stata utilizzata dagli espressionisti
tedeschi (ad esempio da Klee), per il grande spazio che accorda al mezzo
grafico. Anche attualmente gode di grande favore sia fra gli artisti sia fra il
pubblico.