Mit. - Eroe mitologico greco, protagonista
dell'
Iliade omerica. Il più valoroso fra gli assedianti di Troia,
re dei Mirmidoni, figlio di Peleo e di Teti, dea del mare. Secondo il racconto
mitologico, per immunizzarlo da una funesta profezia la madre lo immerse nel
fiume Stige, che rendeva i corpi invincibili, ma il tallone per il quale lo
teneva, non toccato dall'acqua, rimase vulnerabile. Il centauro Chirone fu il
suo maestro: gli insegnò l'arte delle armi, la musica e la medicina e lo
nutrì con midollo di leone, per renderne invincibili i muscoli e l'animo.
Per sottrarlo alla guerra di Troia, la madre lo aveva inviato sotto spoglie
femminili e col nome di Pyrra, alla corte di Licomede, nell'isola di Sciro. Qui,
invaghitosi di Deidamia, figlia di Licomede,
A. l'aveva sposata di
nascosto, e ne aveva avuto un figlio chiamato Neottolemo, o Pyrro. Rintracciato
da Ulisse,
A. era tornato in patria con la flotta delle sue navi per
partecipare all'assedio di Troia, che senza di lui sarebbe fallito.
A.,
che era munito di un'armatura impenetrabile, fabbricatagli da Vulcano, e di
quattro cavalli immortali, riuscì a uccidere il nemico Ettore, del quale
trascinò per tre volte il cadavere, legato al suo carro, intorno alle
mura di Troia. In seguito però, scosso dal pianto del vecchio Priamo,
padre di Ettore, gli rese il cadavere sanguinante del figlio. Apollo tuttavia,
furente, scoccò per mano di Paride uno strale col quale colpì
A. al tendine del tallone e lo uccise. Le sue spoglie furono sottratte ai
Troiani da Aiace e da Ulisse, che se ne disputarono le armi. Secondo la
tradizione la vittoria arrise a Ulisse, cosa che fece impazzire Aiace.
• Arte - La personalità di
A. e le
sue imprese valorose hanno costituito uno dei temi preferiti dell'arte antica:
l'eroe, dapprima raffigurato in armi e con la barba, poi imberbe e sempre
più simile al tipo ellenistico, si ritrova in molte opere dell'arte greca
(soprattutto vasi figurati), dell'arte etrusca (urne, pitture tombali) e di
quella romana (mosaici, pitture, sarcofagi, ecc.). Nell'età moderna, il
mito di
A. ispirò alcuni dipinti di Rubens, Ingres e Delacroix.
• Mus. - Il mito di
A. ispirò
molti melodrammi nel corso del Settecento e dell'Ottocento. Si ricordano
l'
Achille et Polyxène di J.G. de Campistron, con musica di G.B.
Lulli e P. Colasse del 1687; il melodramma di Metastasio
Achille in Sciro
del 1736; l'omonima opera di G. Paisiello del 1778 e infine l'
Achille
all'assedio di Troia di D. Cimarosa del 1797.