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Accomodamento.

(o accomodazione). L'atto e l'effetto dell'accomodare o dell'accomodarsi. ║ Accordo tra due parti precedentemente in contrasto, spesso però non risolutivo, bensì in qualità di compromesso. • Mecc. - Per un materiale elastico, fenomeno per il quale, in presenza di una ripetuta sollecitazione variabile tra due limiti estremi, vengono a mancare i normali fenomeni di isteresi e il ciclo relativo, schiacciandosi, si riduce ad area nulla. • Ott. - In uno strumento ottico e nell'occhio, il termine indica il loro adattarsi a una visione distinta di un qualsiasi oggetto. L'a. nell'occhio è dovuto al variare del potere di rifrazione del cristallino, una lente biconvessa posta dietro la pupilla, costituente il sistema diottrico dell'occhio. Attraverso la contrazione del muscolo ciliare, la curvatura della superficie del cristallino stesso viene modificata a seconda della distanza dell'oggetto posto sotto osservazione. In un occhio sano a riposo, i raggi paralleli all'asse formano il fuoco sulla retina: in tal modo, si dovrebbero avere immagini nitide solo per gli oggetti posti a distanza infinita. Infatti, per gli oggetti più vicini, il fuoco dei raggi luminosi cadrebbe in un punto variabile situato comunque sempre dietro la retina. L'occhio ha invece la possibilità di modificare il potere rifrattivo in modo che, anche se posto a distanza ravvicinata, l'oggetto fissato viene percepito con nitidezza. La distanza minima di a. di un occhio sano è di circa 20 cm e ciò corrisponde a un aumento del potere di rifrazione dell'occhio di 10 diottrie rispetto a quelle dell'occhio a riposo (58 diottrie). La capacità di a. cala via via con il progredire dell'età. Il difetto che ne deriva, la presbiopia, può essere corretto mediante l'uso di occhiali con lenti convergenti.