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ACLI.

Sigla di Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani. Furono fondate da Achille Grandi nel 1945 con l'obiettivo primario di creare un collegamento tra il ceto più basso e la Chiesa e offrire agli operai e ai contadini un'alternativa al movimento sindacale socialcomunista. Creando una rete di organi regionali e provinciali le ACLI iniziarono a svolgere attività assistenziali, di formazione e specializzazione professionale e tecnica, e a sviluppare iniziative a carattere ricreativo, artistico e sportivo. Strettamente legate sul piano politico alla Democrazia Cristiana per più di 20 anni, come perno dell'azione sindacale cattolica, con gli anni conquistarono una completa autonomia dal partito, accentuando il proprio impegno sociale in senso progressista e ribadendo la linea della libertà di voto per i soci. L'XI Congresso delle ACLI, tenutosi a Torino nel 1969, confermò questa posizione politica a larghissima maggioranza, sancendo ufficialmente la fine del collateralismo con la DC; in quell'occasione venne eletto presidente dell'associazione il piemontese Emilio Gabaglio. Tale presa di posizione causò una dura reazione delle gerarchie ecclesiastiche, che nel 1971 sconfessarono le ACLI. Altrettanto decisa fu la reazione di alcuni gruppi di soci che non si riconobbero nelle scelte del movimento e diedero vita ad altri movimenti come le Libere ACLI, il MoCLI (Movimento cristiano dei lavoratori italiani) e le Federacli, sorti tutti nel 1971. Fenomeni di disaffezione si manifestarono anche durante la presidenza di Marino Carboni (1972-75) e si accentuarono ulteriormente con quella successiva di Domenico Rosati (1975-86). La frattura con la Chiesa e con i gruppi dissidenti si approfondì in occasione della campagna per il referendum istitutivo del divorzio (1974), quando le ACLI presero una decisa posizione a favore del mantenimento della legge che sanciva il divorzio. Il successore di Rosati, Giovanni Bianchi (1987-1994), nel tentativo di rilanciare l'associazionismo cristiano e il suo ruolo di soggetto politico nella società, promosse una riorganizzazione interna più confacente alle necessità operative in favore dei suoi soci. Nacquero così quattro dipartimenti dipendenti dalla presidenza, col compito di sovrintendere agli ambiti di presenza delle ACLI nella società: diritti del cittadino, lavoro, educazione e cooperazione; pace, sviluppo, emigrazione; ambiente e qualità della vita. Con i successivi presidenti Franco Passuello (1994-98), Luigi Bobba (1998-2006) e Andrea Olivero (dal 2006) l'associazione registrò una vivace impennata nei tesseramenti con un incremento superiore alle 125.000 unità, traducibile in una crescita del 17,4%.