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ZAIBATSU
Potentissimi gruppi finanziari giapponesi controllati da famiglie detentrici dei pacchetti azionari di maggioranza o di controllo. Fino al loro scioglimento da parte dello Scap, tra il dicembre 1945 e il luglio 1946 erano costituiti da imprese operanti nelle industrie più diverse, unite da partecipazioni azionarie incrociate, o da vincoli di lealtà reciproci e nei confronti della famiglia dominante che li controllava. Tra la fine degli anni trenta e l'inizio degli anni quaranta raggiunsero l'apogeo della loro potenza finanziaria: i prestiti fatti nel 1944 dalle banche controllate dai quattro maggiori zaibatsu (Mitsubishi, Mitsui, Sumitomo e Yasuda) ammontavano al 74,9 per cento dei prestiti totali. Mediante il loro potere finanziario gli zaibatsu controllavano molte imprese in modo diretto e indiretto. Alla vigilia della resa del 1945 il gruppo Mitsui controllava 46 imprese denominate Mitsui e 143 imprese collegate. Con la liquidazione delle holding di proprietà delle famiglie e con lo scioglimento degli zaibatsu il quadro dell'economia giapponese mutò. Le principali banche divennero proprietà di imprese e di singoli, ciascuno dei quali in possesso di quote modeste del capitale sociale. Negli anni cinquanta e sessanta si parlò molto della rinascita degli zaibatsu, ma gli allineamenti di imprese (keiretsu), che in qualche modo ne possono essere considerati gli eredi, benché molto influenti, hanno caratteristiche differenti.
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