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![]() WESTFALIA, PACE DI (24 ottobre 1648). Trattato che concluse la guerra dei Trent'anni, unificando il trattato di Münster (1648), tra l'imperatore e la Francia con i suoi alleati, e quello di Osnabrück (1648) tra l'imperatore e la Svezia con i suoi alleati. La Francia ottenne i vescovati di Metz, Toul e Verdun, l'Alsazia e le fortezze di Breisach e di Pinerolo. La Svezia ebbe la Pomerania anteriore, Wismar e i vescovati di Brema e Werden nell'impero. Il Brandeburgo ebbe la Pomerania ulteriore e i vescovati di Halberstadt e Minden. La Baviera ebbe il Palatinato superiore con il titolo elettorale, mentre fu attribuito un altro titolo elettorale al Palatinato inferiore (facendo così salire i principi elettori a otto). Il trattato aveva il valore di una costituzione del Sacro romano impero germanico, garantita dal diritto pubblico europeo. Essa bloccò ogni tentativo di governo monarchico dell'impero e attribuì ai ceti imperiali il diritto di alleanza e la quasi sovranità interna (Landeshoheit). Dal punto di vista religioso furono riconosciute le paci di Passau (1552) e Augusta (1555), estese ai calvinisti, con la conferma del principio cuius regio eius religio. La distribuzione delle proprietà ecclesiastiche e delle confessioni fu congelata nella situazione del 1624. |
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