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UEM
(Unione economica e monetaria). Costituì la grande novità del trattato di Maastricht, che indicava in ogni sua tappa il percorso da compiere per realizzare la moneta unica: liberalizzazione dei capitali, creazione di un Istituto bancario europeo (Ime) e fissazione dei tassi di cambio definitivi tra le monete della comunità. Per poter accedere alla terza fase, quella della moneta unica, i paesi membri della Cee decisero di fissare alcuni criteri di convergenza, in modo tale da assicurare il rispetto di una serie di condizioni ossia dei cosiddetti cinque parametri di Maastricht: rispetto dei limiti di fluttuazione dello Sme (Sistema monetario europeo) per almeno due anni all'interno della banda stretta, quella di -/+ 2,25%, senza che intervenisse nel frattempo alcuna svalutazione della moneta nazionale; tasso di inflazione non superiore all'1,5% in più della media dei tre stati con l'inflazione più bassa; deficit di bilancio inferiore al 3% del Prodotto interno lordo; debito pubblico inferiore al 60% del Pil; tasso di interesse a lungo termine non superiore al 2% in più rispetto a quello dei tre paesi con il più basso livello d'inflazione.

(Vedi anche euro)

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