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![]() TURCO-VENEZIANE, GUERRE (XV-XVII secolo). Serie di conflitti fra impero ottomano e Repubblica di Venezia fra XV e XVII secolo. Fino all'inizio del Quattrocento Venezia aveva mantenuto buoni rapporti con l'impero ottomano per i suoi cospicui interessi commerciali nel mar Nero, stipulando con Murâd II un trattato nel 1338 e astenendosi dal partecipare alle ripetute crociate antiottomane che avvantaggiavano la concorrenza genovese. Quando l'impero in espansione cominciò ad avvicinarsi all'Adriatico, Venezia accolse la proposta di occupare Salonicco fattale dai principi bizantini della città. Scoppiò in tal modo la prima guerra (1423-1430), che si concluse con la conquista di Salonicco da parte di Murâd II e una pace (1432) in base alla quale la repubblica rinunciava ad arginare l'espansione ottomana in Adriatico in cambio di privilegi commerciali. La seconda guerra (1463-1479) scoppiò quando Venezia reagì con un'offensiva generale alla consegna del suo forte di Argo, in Morea, da parte dei greci locali agli ottomani, aiutando la resistenza di Skanderbeg in Albania e avviando trattative con gli Aq qoyunlu per una manovra a tenaglia che avrebbe dovuto colpire la stessa Istanbul. L'energica reazione ottomana costrinse Venezia a cedere tutte le sue basi in Albania e nella Morea e a pagare un tributo annuo in cambio dei diritti commerciali. Una terza guerra (1499-1503) fu causata dalle manovre poste in atto da Venezia per recuperare le basi perdute fomentando rivolte, e soprattutto acquisendo il controllo di Cipro. A fianco della Serenissima scesero in campo l'Ungheria e, sul mare, la Spagna, la Francia, i cavalieri di Rodi, il papa e il Portogallo. Di fronte a questa coalizione il sultano Bâyazîd II preferì scendere a patti: con la pace si tornava sostanzialmente allo status quo ma, mentre la potenza navale veneziana era avviata al declino, quella ottomana era in piena espansione. Lo confermò nel 1538 la battaglia di Prevesa, che costrinse Venezia a cedere i suoi ultimi possedimenti nelle isole greche, in Morea e in Dalmazia, conservando tuttavia Cipro (fino al 1573), Creta e Corfù. Nella quarta guerra (1645-1669) la flotta veneziana ottenne un buon successo iniziale, spingendosi attraverso i Dardanelli nel tentativo di bombardare Istanbul, ma non poté impedire la capitolazione di Creta (vedi Candia). Ormai Venezia non era più in grado di affrontare l'impero da sola e lo combatté, per esempio nella guerra del 1714-1718 conclusa dal trattato di Passarowitz, come alleata dell'Austria. ![]() S. Bono, I corsari barbareschi, Eri, Torino 1964; C. Lo Jacono, Pirati e corsari nel Mediterraneo, in F. Gabrieli (a c. di), Maometto in Europa. Arabi e turchi in Occidente, Mondadori, Milano 1982; R. Lopez, Storia delle colonie genovesi nel Mediterraneo, Zanichelli, Bologna 1938; P. Preto, Venezia e i turchi, Sansoni, Firenze 1975. |
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