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![]() STATI GENERALI Antica assemblea straordinaria dei rappresentanti di nobiltà, clero e Terzo stato in Francia e nelle Fiandre. Derivati dalle assemblee plenarie dei re capetingi, gli Stati generali francesi furono convocati la prima volta durante il conflitto tra papa Bonifacio VIII e Filippo IV (1301-1302). Nel 1317 Filippo V dispose che le città del regno scegliessero i propri rappresentanti all'assemblea, introducendo il principio dell'elettività dei deputati. Organo puramente consultivo, non avevano funzioni definite ed erano convocati saltuariamente per richiedere l'espresso consenso all'operato del sovrano. In alcune circostanze tentarono di accrescere le proprie prerogative assumendo iniziative politiche, ma la corona reagì evitando di convocarli. Nel secondo Cinquecento aumentò la loro importanza specie in materia fiscale e finanziaria, ma crebbe anche la conflittualità fra le tre componenti. Tali contrasti fecero fallire la riunione del 1614-1615. Dopo quella data non furono più convocati fino al 1789, quando la loro pretesa di costituirsi in Assemblea nazionale costituente segnò l'inizio della rivoluzione francese. Nelle Fiandre gli Stati generali, delegati di quelli provinciali, furono convocati sotto la dominazione borgognona e asburgica (secoli XV-XVI) con funzioni consultive specie in ambito fiscale. Alla secessione dalla Spagna delle sette province settentrionali (1579), il nome fu trasferito al principale organo collegiale di governo, che fu abolito nel 1796, dopo l'arrivo delle truppe rivoluzionarie francesi. |
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