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SLAVOFILIA
Movimento intellettuale russo del XIX secolo nato dal dibattito sulle idee filtrate dall'Europa occidentale. Nella Russia di Nicola I (1825-1854) concentrò l'intelligencjia attorno al problema del destino politico e sociale del paese. Gli slavofili dettero vita a una corrente filosofica, politica e letteraria tesa al recupero dei valori della Russia patriarcale, contadina e cristiana, avversa all'autocrazia consolidatasi sulla scia delle riforme occidentalizzanti volute da Pietro il Grande. Intellettuali come Kiréevskij, Chomjakov e i fratelli Aksakov inserirono il mondo contadino russo in una visione religiosa e romantica, opposta a quella illuminista, statalista e liberale degli ufficiali nobili protagonisti del moto decabrista (1825). Questa Russia ideale fu esaltata quale contraltare dell'Occidente individualistico, urbanizzato e scettico. Gli slavofili elaborarono un'interpretazione originale della storia russa identificando nelle comunità contadine (obscina, mir) una forma peculiare di socialismo e nel popolo "russo" la forza capace di rigenerare la civiltà. Il contrasto ideologico con gli esponenti dell'occidentalismo (zapadniki), a lungo discusso, viene considerato un approccio divergente al problema comune dell'opposizione al regime zarista

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