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![]() SEGREGAZIONE RAZZIALE NEGLI STATI UNITI Pratica politica che consiste nella restrizione dei diritti civili su base razziale. Negli Stati Uniti, sebbene implicitamente diffusa su tutto il territorio, venne istituita per legge nel sud conseguentemente all'abolizione della schiavitù. Già legalizzata dal Civil Rights Act del 1857, fondato sul XIV emendamento della Costituzione che sanciva il principio della separazione in condizioni di eguaglianza, ammetteva la separazione razziale in vari settori della vita civile, politica e pubblica, purché fosse garantita la pari qualità delle istituzioni e dei servizi. Anche dopo la guerra civile americana, nel sud dal passato schiavista il regime segregazionista si consolidò a tal punto da essere ancora vigente, nel 1954, in ben tredici stati (Alabama, Arkansas, Florida, Georgia, Louisiana, Maryland, Mississippi, Carolina del nord, Carolina del sud, Oklahoma, Tennessee, Texas, Virginia), in cui non solo le discriminazioni razziali venivano praticate in vari settori (lavoro, forze armate, matrimoni) ma la segregazione scindeva in due tutto il settore dei servizi (trasporti, ristoranti, scuole, ospedali ecc.). Si creavano così due diversi livelli di qualità della vita; inoltre, ciò che era più grave, lo stesso diritto al voto e all'esercizio dei diritti civili e politici degli afroamericani era fortemente contrastato dai governi e dalle amministrazioni locali. Ancora nel 1957, solo il 25 per cento della popolazione nera in età di voto era iscritta alle liste elettorali. Particolare importanza ebbero le leggi relative alla segregazione nelle scuole e nei trasporti, perché furono quelle su cui la Corte suprema intervenne. Nel 1896 ne dichiarò la conformità ai principi costituzionali, mentre nel 1954-1959 ne dimostrò l'incostituzionalità ponendo così fine al regime segregazionista. In questo senso fecero storia gli episodi di Topeka, nel Kansas (1954), quello di Little Rock, nell'Arkansas (1957), che scatenò un conflitto tra i governi federale e statale durato un paio d'anni, e soprattutto il boicottaggio degli autobus di Montgomery, in Alabama, diretto da Martin Luther King (1954). In tutti questi casi la Corte suprema decretò l'incostituzionalità della segregazione aprendo la strada alla sua definitiva abolizione avvenuta nel 1964 con l'approvazione del Civil Rights Act. ![]() W.P. Randel, Ku Klux Klan. Un secolo d'infamia, Mursia, Milano 1966; B. Cartosio, Anni inquieti. Società, Media, Ideologie negli Stati Uniti da Truman a Kennedy, Editori riuniti, Roma 1992. |
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