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SANFEDISMO
(1799). Movimento politico antirivoluzionario composto in prevalenza da contadini e plebi urbane. Si costituì nel Mezzogiorno italiano e con la sua azione determinò il rapido crollo della Repubblica partenopea di ispirazione giacobina. I sanfedisti difendevano i valori religiosi, sociali, culturali e politici tradizionali (la "santa fede" da cui presero il nome) contro le "novità" francesi. Il loro successo fu facilitato dall'appoggio del cardinale Ruffo di Bagnara, che ne assunse la guida. Il problema del sanfedismo, posto per primo da Vincenzo Cuoco nel Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799 (1801) fu quello dei limiti del giacobinismo napoletano che non seppe fare proseliti fino a divenire un movimento di massa, sia per l'arretratezza dei contadini, sia per il miope localismo dei giacobini che operavano nei centri minori. Il termine sanfedismo fu usato, nell'Ottocento, in un senso più ampio e polemico per designare i più tenaci e reazionari assertori dell'alleanza fra trono e altare.
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