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![]() RIVOLUZIONE DI LUGLIO (1830). Insurrezione parigina che mise definitivamente fine alla monarchia borbonica dando vita alla monarchia di luglio. L'opposizione liberale in parlamento era andata rafforzandosi con le elezioni politiche del novembre 1827. Carlo X diede vita allora a un gabinetto Martignac, parzialmente sensibile ai settori progressisti; poi, scontento per la sua eccessiva apertura, lo sostituì con uno presieduto da Jules de Polignac (1829), reazionario legato agli ambienti clericali. Questi non cercò lo scontro con l'opposizione; preferì utilizzare il diversivo della politica estera con l'occupazione di Algeri, procrastinando un'eventuale prova di forza alla sessione parlamentare del marzo 1830. Il discorso della corona tenuto in quella circostanza fu assai duro, al punto che il pericolo di veder sospesa la carta costituzionale spinse il parlamento a votare un documento a difesa delle conquiste liberali. Il re sciolse la camera, ma le nuove elezioni portarono a Parigi una netta maggioranza liberale. Carlo X tentò allora il colpo di stato, abrogando le prerogative costituzionali e sciogliendo di nuovo l'Assemblea, ma i disordini scoppiati nella capitale (27-29 luglio, les trois glorieuses) lo costrinsero all'abdicazione (2 agosto) e all'esilio in Inghilterra. Gli insorti furono in gran parte repubblicani e bonapartisti, ma vincitore politico risultò il Partito orléanista. |
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