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![]() QUARTA REPUBBLICA (1945-1958). Ordinamento istituzionale sorto in Francia dopo la Seconda guerra mondiale in seguito al crollo della Terza repubblica sotto la sconfitta militare del 1940. La scelta di un nuovo regime fu decisa da un referendum popolare a suffragio universale maschile e femminile il 21 ottobre 1945. Per l'Assemblea costituente fu adottato il sistema elettorale proporzionale. Con le dimissioni del generale De Gaulle da capo del governo provvisorio (20 gennaio 1946), l'esecutivo fu formato dai tre grandi partiti che dominavano la Costituente: comunisti, socialisti, Mouvement républicain populaire. Il periodo del tripartitismo fu caratterizzato dallo scontro politico sul varo della costituzione, finalmente ratificata, il 13 ottobre 1946, da un referendum popolare a maggioranza ristretta. Il nuovo regime democratico, sorto in modo così travagliato, si dimostrò molto fragile per tutta la sua esistenza. Il regime transitorio cessò nel gennaio 1947, quando P. Ramadier, popolare, venne nominato primo presidente del consiglio della Quarta repubblica dal presidente della repubblica V. Auriol, socialista. La costituzione escluse il diritto di voto alle donne e istituì un sistema politico nel quale il governo era dotato di poteri fortemente limitati da quelli del parlamento. Il parlamento della Quarta repubblica fu però caratterizzato dalla presenza di molti partiti e da coalizioni instabili che produssero ripetute crisi di governo, mentre, nel 1953, De Gaulle dava vita a un proprio partito, il Rassemblement du peuple français. Dal 1947 si andò formando un blocco politico, basato sulla politica moderata della "terza forza" costituita da socialisti e Mrp, che prevedeva l'esclusione dei comunisti. La Quarta repubblica, come la Terza, fu un regime parlamentare: in esso il ruolo del presidente della repubblica era puramente rappresentativo e il governo e il suo presidente dipendevano dalla fiducia dell'Assemblea nazionale (camera dei deputati). L'instabilità politica continuò sotto i governi di transizione di R. Pleven e E. Faure e di centrodestra di A. Pinay e F. Lauriel, con la parentesi di un governo di P. Mendès-France, fino ad arrivare alle elezioni anticipate del 1956 con la sconfitta dei gaullisti e la formazione del governo "repubblicano" di Guy Mollet. Malgrado la debolezza parlamentare, la democrazia consentì alla Francia la ripresa economica e un ruolo di prestigio nella costruzione dell'integrazione economica europea, con uomini come J. Monnet e R. Schuman. Ma fu la politica coloniale a provocare la caduta della Quarta repubblica, ostinatamente arroccata a difesa dell'impero, prima con la lunga guerra d'Indocina (1945-1954), perduta, poi con il deludente esito della crisi di Suez, quindi con la perdita nel 1956 dei protettorati francesi in Tunisia e Marocco e infine con la disastrosa guerra di Algeria (1954-1962) che aggravò la situazione politica, provocando un'altra crisi governativa e costringendo il capo del governo, Pierre Pflimlin, a rivolgersi a De Gaulle per prevenire il pericolo di un colpo di stato militare, aprendo così la strada alla Quinta repubblica (1958). D. De Bianchi |
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