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PARTITO RADICALE
Organizzazione politica italiana sorta nel 1956 dalla scissione della corrente di sinistra del Partito liberale, ostile alla politica moderata e alla collaborazione con la Dc: ebbe come riferimento le riviste "Il Mondo" e "L'Espresso". Assunse quindi le caratteristiche di un movimento d'opinione, sostenendo una linea laica e progressista. Stabilì un'alleanza con il Partito repubblicano (ma subì un insuccesso elettorale nel 1958); quindi si divise tra i sostenitori di quell'alleanza, i fautori di un'alleanza con il Psi e chi, come Marco Pannella, si opponeva al centrosinistra e ai governi con la Dc. Fu questo gruppo che diede nuovo impulso al partito con l'impegno per i diritti civili, le lotte per il divorzio e la legalizzazione dell'aborto (che coagularono uno schieramento progressista). Il partito organizzò campagne antimilitariste e a favore dei diritti di gruppi "emarginati" e fece spesso ricorso all'istituto del referendum (contro il finanziamento pubblico dei partiti, contro la legge Reale, contro le centrali nucleari ecc.). Ottenne successi elettorali nel 1976 e nel 1979. Nel 1985 non si presentò e preferì dar vita ad altre liste (antiproibizionisti) o far parte di alcune già esistenti (verdi). Dal 1986 è impegnato nella formazione di un Partito radicale transnazionale.
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