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![]() PARTENOPEA, REPUBBLICA (1799). Regime giacobino instaurato a Napoli nel gennaio 1799 col sostegno del generale Championnet, che era disceso lungo la penisola in seguito alle vittorie di Bonaparte nel settentrione. Sostenuto da un ristretto gruppo d'intellettuali di matrice illuministica, fra i quali si distinse M. Pagano, dovette affrontare enormi difficoltà, dall'ostilità del clero e dei contadini al proliferare dei dissidi interni alla compagine di governo. Incapaci di varare la vendita dei beni nazionali e di approvare leggi eversive della feudalità a causa del miope atteggiamento dei rappresentanti francesi, i giacobini napoletani non riuscirono a fronteggiare la grave crisi finanziaria. Nel frattempo il cardinale F. Ruffo, sbarcato in Calabria, grazie all'appoggio britannico preparava la reazione, mobilitando le masse rurali in nome del più acceso fideismo. Le sconfitte francesi nella pianura padana costrinsero il generale Macdonald, che aveva sostituito Championnet, a ritirarsi (8 maggio), lasciando soli i rivoluzionari partenopei. Questi capitolarono il 13 giugno e furono in gran parte giustiziati chi dalla plebe inferocita, chi dall'ammiraglio Nelson, giunto a Napoli per restaurare il sovrano legittimo. Organismo democratico del tutto sradicato dal contesto sociale e politico locale, la Repubblica partenopea è considerata un tipico esempio di "rivoluzione passiva", ossia priva di elementi autoctoni e sostanzialmente dipendente da modelli stranieri. |
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