Tweet


OTTOBRE POLACCO
(1956). Crisi interna alla Repubblica socialista di Polonia, con ripercussioni sul sistema sovietico. La rivolta di Pozna (giugno 1956) provocò un grande scontro politico fra stalinisti e moderati al Plenum del comitato centrale del Partito comunista (18-20 luglio). Lo scontento generale diffuso nella popolazione e il timore di una rivolta, convinsero la maggioranza a richiamare Gomulka, leader dei moderati e vittima delle purghe staliniane, a incarichi di governo (ottobre 1956), nonché a elaborare un vasto programma di riforme che accontentasse le istanze dell'opinione pubblica polacca, senza "spaventare" l'Unione sovietica e mantenendo la Polonia nel "campo socialista". Tuttavia, gli stalinisti della direzione del partito si opposero a tali iniziative e prepararono un colpo di stato per il 15-19 ottobre, che fallì per il rifiuto delle truppe a prendervi parte. Preoccupati, i sovietici decisero di intervenire direttamente; la mattina del 19 ottobre una delegazione guidata da Chruscëv giunse a Varsavia, mentre le truppe dell'Armata rossa si preparavano all'invasione. In questa atmosfera il comitato centrale elesse Gomulka primo segretario del Partito comunista. Nella notte del 19-20 ottobre, i due statisti discussero accanitamente la situazione, mentre la popolazione si preparava a resistere ai sovietici; rassicurato Chruscëv che la Polonia non avrebbe messo in discussione il regime comunista e il proprio sistema di alleanze, Gomulka rimase al potere e tentò di attuare il suo programma di riforme.
Stats