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MAGHREB
Insieme delle regioni dell'Africa settentrionale poste a ovest dell'Egitto: Cirenaica, Tripolitania, Tunisia, Algeria, Marocco. Più specificatamente il nome di Maghreb (letteralmente: luogo ove tramonta il sole) compete alla zona più occidentale, che gli arabi concepirono come una sorta di isola (Jazirat al-Maghreb) attorniata dal Mediterraneo, dall'oceano Atlantico e dal deserto del Sahara. Abitato sin dall'antichità dai berberi, nella fascia mediterranea vi si succedettero vari occupanti (fenici, romani, bizantini, vandali). Decisiva risultò, a partire dal VII secolo, la conquista araba che comportò una rapida islamizzazione delle popolazioni berbere. Più lento fu invece il processo di arabizzazione linguistica di quelle stesse genti, nettamente accelerato dopo la metà dell'XI secolo in conseguenza della grande invasione hilaliana. La regione si mantenne comunque linguisticamente divisa tra una maggioranza arabofona e una minoranza berberofona, particolarmente massiccia in Marocco e in alcune regioni dell'Algeria. Politicamente il Maghreb fu unificato solo sotto la potente dinastia berbera degli Almohadi tra il XII e il XIII secolo. Dal XVI secolo gli ottomani ne amministrarono una gran parte (ma non il Marocco) sino a che, nel XIX secolo, il territorio maghrebino venne diviso tra diverse potenze coloniali (Francia, Italia, Spagna). Tra il 1951 (Libia) e il 1976 (Sahara occidentale) divenne tutto indipendente con la sola eccezione dei presidios spagnoli, articolandosi in cinque stati (Mauritania, Marocco, Algeria, Tunisia e Libia) più l'entità istituzionalmente ancora indefinita del Sahara occidentale. Fra tali stati, tutti aderenti alla lega Araba, non mancarono rivalità, sfociate talvolta in veri e propri conflitti (come nel caso di una breve guerra di frontiera algero-marocchina del 1963). Tuttavia un clima di collaborazione si è venuto instaurando con la creazione nel 1989 da parte di tutti i paesi maghrebini dell'Uma, concepita per promuovere un processo d'integrazione regionale analogo a quello seguito dalla Comunità economica europea.

M. Lenci
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