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LUIGI XIV DI BORBONE
(Saint-Germain-en-Laye 1638 - Versailles 1715). Re di Francia (1643-1715). Figlio e successore di Luigi XIII, salito al trono sotto la reggenza della madre Anna d'Austria, fu dichiarato maggiorenne nel 1651. Fino al 1661 il governo effettivo dello stato fu tenuto da G. Mazzarino, alla morte del quale egli assunse personalmente il potere. Nei primi anni del suo regno, anche se insidiati dalle fronde, la Francia trionfò nella guerra dei Trent'anni e, con la pace dei Pirenei (1659), sulla Spagna. Con lui l'assolutismo divenne un sistema di governo imitato da molti sovrani europei: egli riunì in sé la coscienza della dignità del suo ufficio con una grande ambizione e con una forte capacità di lavoro. Anche se la celebre espressione attribuitagli, L'Etat c'est moi (lo stato sono io), probabilmente non fu mai pronunciata, tuttavia esprime bene la concezione e la pratica di governo del re. La sua figura fu esaltata anche dai modelli di comportamento affermatisi alla corte di Versailles, la cui reggia fu trasformata, per suo ordine, in una splendida residenza nella quale il sovrano attirò la grande nobiltà del regno, completandone la trasformazione in "nobiltà di corte", legata al monarca da pensioni, cariche e titoli. Tutti i poteri erano concentrati nelle mani del re che li esercitava con l'assistenza di un consiglio segreto e di ministri, spesso di origine non nobile. Tra i più validi collaboratori vi furono J.B. Colbert e F.M. Louvois. Il controllo capillare sul territorio, raggiunto grazie all'impiego degli intendenti, e lo smantellamento delle dogane interne, propugnato da Colbert, definirono un grande spazio politico ed economico sul cui governo avevano scarsa presa gli organi rappresentativi locali e le aristocrazie. Anche la politica religiosa di Luigi XIV non si discostò dalle direttive che venivano applicate in altri campi. Con gli "articoli gallicani" (1682), il clero francese affermò, per le questioni non dottrinali, la propria indipendenza da Roma; nel 1685 la revoca dell'editto di Nantes pose fuori legge la confessione ugonotta. L'uniformità religiosa e la nascita di una Chiesa di stato sanzionarono il carattere sacrale della monarchia: Luigi XIV era diventato il "re Sole". Tra il 1667 e il 1714 promosse una serie di guerre tese a imporre l'egemonia della Francia sull'Europa e a ingrandire lo stato: la guerra di devoluzione, la guerra d'Olanda, la guerra della lega d'Augusta e quella di successione di Spagna. Con questi conflitti solo in parte furono conseguiti gli obiettivi sperati. La Francia ascese al rango di grande potenza, ma a costo di immensi sacrifici e di tensioni che né la vita di corte né la splendida fioritura delle arti riuscivano a nascondere.

A. Spagnoletti


P. Goubert, Luigi XIV e venti milioni di francesi, Laterza, Bari 1968; F. Bluche, Louis XIV, Fayard, Parigi 1989; R. Mandrou, Luigi XIV e il suo tempo, Sei, Torino 1990.
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