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IRREDENTISMO
Vasto movimento d'opinione sorto in Italia dopo
la Terza guerra d'indipendenza (1866), che aveva lasciato sotto il controllo
dell'Austria il Trentino, il Friuli e la Venezia Giulia, favorevole a creare
le condizioni politiche e militari per il definitivo compimento dell'unità
nazionale. Il termine "irredentismo" proveniva da "terre irredente", definizione
coniata da Matteo Renato Imbriani nel 1877 per indicare i territori d'Italia
soggetti alla dominazione imperiale. Nacque in quell'anno un'associazione
(Italia irredenta), d'intonazione repubblicana, radicale e garibaldina,
a favore dell'Italia irredenta, che contribuì a radicare nella coscienza
nazionale l'idea di un'unità mutilata e di una divaricazione profonda
fra un governo filoaustriaco, che nel 1882 aveva stipulato la Triplice alleanza,
e un senso comune popolare decisamente ostile agli imperi centrali. L'esecuzione
di Guglielmo Oberdan (1882), amplificata dai giornali di estrema sinistra,
fece radicalizzare questa situazione, mentre società segrete e tentativi
d'azione si moltiplicarono, creando tensioni diplomatiche. Nel 1889 sorse
la società Dante Alighieri, che raccolse l'eredità spirituale
dell'Italia irredenta, e nel corso dell'età giolittiana via via crescente
fu il peso dell'irredentismo sulle vicende politiche nazionali, in particolare
con la massiccia campagna del 1914-1915 a favore dell'intervento a fianco
dell'Intesa.
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