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INTELLIGENCIJA
(o intellighenzia). Nella tradizione russa, la collettività informale degli intellettuali, avente una funzione sociale specifica, percepita al tempo stesso come dovere e missione: la diffusione della cultura intesa in senso lato, sia come istruzione che come coscienza. La nascita dell'intelligencija russa va situata negli anni sessanta dell'Ottocento all'epoca delle riforme di Alessandro II. In una società ancora debolmente strutturata essa generò una prima forma di dialettica politica, interponendosi tra il potere autocratico e il "popolo", al tempo stesso idealizzato e temuto, da "illuminare". Coscienza critica della nazione nella sua lotta per la libertà e il progresso, l'intelligencija venne sterminata negli anni trenta da Stalin. Ne sopravvisse tuttavia il ricordo e, a partire dal disgelo, l'intelligencija, ridotta dal potere sovietico alla disprezzata categoria dei "lavoratori intellettuali", cominciò a ricostituirsi. Solo con la perestrojka l'intelligencija poté superare la crisi d'identità a cui il regime l'aveva condannata privandola di ogni libertà e ritrovò una sua funzione sociale.
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