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INONDAZIONE
Fuoruscita di un corso d'acqua dall'alveo; prende il nome di rotta qualora gli argini vengano travolti. Essa è prodotta principalmente dall'abbondanza di piogge in un breve tempo. Il modo in cui avvenne a suo tempo l'insediamento umano nell'ambito del bacino fluviale (arginature, rettificazione dei letti, ingombro dell'alveo) e l'utilizzo del suolo (per esempio con diboscamento che agevola l'erosione e accresce le portate) rendono le inondazioni gravi o catastrofiche per uomini e cose. Con l'eccessivo carico demografico delle pianure, le conseguenze si aggravarono in molte parti della terra. L'Italia, per la sua conformazione geologica giovane e per i tipi di suoli, subì spesso gravi e massicce inondazioni in varie parti del suo territorio. Esse furono aggravate a causa del diboscamento che, in epoche diverse, interessò varie parti del paese (per esempio, dal Seicento il Mezzogiorno, nell'Ottocento zone alpine e appenniniche per la domanda di legname da città e ferrovie in espansione): così i letti dei fiumi padani divennero pensili per l'ingombro dei detriti e le foci di quelli peninsulari si interrarono. Spesso, e soprattutto dal XIX secolo, la risposta alle alluvioni era un innalzamento a dismisura degli argini, rendendo sempre più artificiale, e quindi costretto in spazi ridotti, il corso. Molto colpito fu ed è il sudest asiatico dove si intrecciano gli effetti dei monsoni, la presenza dei grandi delta di maestosi fiumi e di forti carichi demografici. Quasi tutti i paesi europei, e in particolare Francia e Italia, subirono ripetute inondazioni. La frequenza delle piene dell'Adda tra il 1792 al 1863 si ritrova triplicata fra il 1970 e i 1990 a causa di grandi tagli di boschi in Valtellina. Il Po e l'Adige conobbero numerose inondazioni funeste (nel 589, 1438, 1882), per lo più in autunno. La rotta del Po a Polesella (28 maggio 1872) inondò una zona di 700 km, coinvolgendo trenta villaggi e 44.000 abitanti. La rotta dell'Adige a Legnago (18 ottobre 1882) interessò un'area di 1.200 km, provocando una temporanea emigrazione di circa 120.000 persone, distruzione di manufatti e abitazioni. La Loira, nel maggio del 1856, allagò non meno di 4.000 km e il Mississippi nel 1882 invase un'estensione di 200.000 km. La piena del Po del 1951 nel Polesine contribuì grandemente all'abbandono di quella misera regione e all'inurbamento dei suoi contadini e braccianti.

M. Asso
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