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IGIENE
Insieme delle pratiche di pulizia, dietetiche e
di comportamento, soprattutto preventive, atte a impedire l'insorgere di
malattie o a diminuire o annullare l'effetto di quelle insorte, specie se
contagiose. Le precettistiche igieniche anche di carattere collettivo sono
presenti in numerosi testi religiosi, e la loro pratica è spesso
confermata da reperti archeologici. Esemplare in tal senso è il Levitico
nelle Sacre scritture ebraiche. Indicazioni relative all'igiene personale
e collettiva e alla difesa da situazioni di contagio epidemico sono contenute
nei testi sanitari cinesi, indiani, arabi e naturalmente in gran parte delle
opere raccolte nel Corpus hippocraticum (Ippocrate di Cos) da cui
emerge la centralità delle pratiche greche di igiene e profilassi,
poi diffuse e mantenute in ambito romano, come la particolare attenzione
nella distribuzione delle acque potabili e le cure termali. L'abbandono
delle infrastrutture dopo la caduta dell'impero romano provocò in
Occidente un arretramento gravissimo della situazione igienica, personale
e collettiva. Tale condizione è confermata dalla diffusione delle
epidemie nel corso del Medioevo e dall'abbandono di pratiche elementari,
continuato nell'età moderna. Mentre le abluzioni erano oggetto di
obbligo rituale quotidiano nell'Islam, nell'Europa cristiana erano assai
limitate e parziali. Era uso comune nelle campagne italiane lavare completamente
il corpo solo in due occasioni nell'intera vita: il matrimonio e la morte.
L'importanza dell'igiene nella profilassi e prevenzione delle malattie fu
colta solo con l'azione contemporanea dei medici e delle strutture sanitarie
degli stati nazionali, realizzatasi in Europa dalla fine del XVIII secolo.
Ma una coscienza igienica e un'opportuna propaganda trovarono sistemazione
anche concettuale (l'idea della "difesa sociale" contro le malattie) e statistica
soltanto quando, a partire dagli anni venti dell'Ottocento, si scoprì
che miseria, sottosviluppo fisico, incuria igienica e malattie, non solo
epidemiche, costituivano un intreccio che provocava gravi danni sociali.
La creazione di istituti di igiene a carattere nazionale a partire dalla
fine del XIX secolo (Berlino e Roma, 1885) e lo sviluppo di una legislazione
sanitaria erano anche legati a una riflessione epidemiologica che doveva
misurarsi con i nuovi rapporti commerciali e con lo sviluppo del mondo capitalistico,
nel quale l'igiene diventò una fondamentale variabile dello sviluppo
economico. L'istituzione dell'Ufficio internazionale di salute pubblica
di Parigi (1909), poi dell'organizzazione sanitaria della Società
delle nazioni (1923) e infine dell'Organizzazione mondiale della sanità
dell'Onu (1948), costituirono passi fondamentali della consapevolezza dell'importanza
sociale ed economica della sanità e dell'igiene che ne è un
fondamentale presupposto.
R. Villa
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