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HOBBES, THOMAS
(Malmesbury 1588 - Hardwick 1679). Filosofo inglese. Cattolico, nel 1641 lasciò l'Inghilterra a causa delle persecuzioni seguite alla rivoluzione, stabilendosi a Parigi, dove scrisse le sue maggiori opere: De cive (1642), Leviatano (1651), De corpore (1655), De homine (1658); con la restaurazione degli Stuart (1660) tornò in patria. Estendendo i principi meccanicisti di corpo e movimento all'etica e alla politica, Hobbes fornì una teoria dello stato assoluto su basi puramente naturalistiche. La convivenza pacifica è possibile solo con l'uscita dallo stato di natura, caratterizzato dal diritto illimitato di ognuno e dall'universale desiderio di impossessarsi delle stesse cose che portano allo stato di guerra di tutti contro tutti. La ragione impone di evitare il rischio della morte violenta mediante la cessione di una parte dei diritti individuali all'autorità sovrana, che garantirà la sicurezza per la parte dei diritti trattenuta. Da tale contratto nasce lo Stato, creazione artificiale e superiore alla somma degli individui che lo hanno generato, verso i quali non ha obblighi. Il sovrano, che lo rappresenta, è la sorgente di ogni diritto e perfino della verità, non è sottoposto alle leggi da lui stesso create.
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