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HACIENDA
Grande proprietà terriera in America latina
(in portoghese fazenda, riferito al Brasile). Costituì la
base principale del sistema di produzione durante il periodo coloniale e
perdurò anche dopo la fine di esso. Molto diverse a seconda delle
regioni, della mano d'opera utilizzata e del tipo di produzione realizzata,
ebbe origine nelle encomiendas nell'area spagnola e nelle capitanie
in quella portoghese. In Messico, Perù, Bolivia, dove esisteva disponibilità
di forza lavoro indigena, l'evoluzione dell'encomieda portò
all'imposizione di un sistema a carattere feudale incentrato su relazioni
servili, che si sovrappose alla precedente forma di produzione comunitaria.
Quando la mano d'opera indigena venne a mancare, perché sterminata
o perché opponeva resistenza al lavoro servile, si ricorse all'impiego
degli schiavi africani, come nel nord-est brasiliano, nelle isole antillane,
sulle coste colombiane. La hacienda era un caso complesso di unità
produttiva che, incentrata sul lavoro di schiavi, era rivolta al mercato
esterno capitalistico, mentre il proprietario manteneva rapporti giuridici
feudali con la corona e con altri proprietari. In questi casi si trattava
quasi sempre di latifondi, caratterizzati da monocolture di cotone, caffè,
cacao ecc. per l'esportazione. Esisteva anche la fazenda incentrata
sull'allevamento per la produzione di carne, cuoio e lana; essa si sviluppò
soprattutto nella regione del rio de la Plata, evolvendosi poi nelle estancias.
Carattere particolare avevano le haciendas di sussistenza che servivano
un limitato mercato interno: erano localizzate in zone più agresti
e isolate, lontano dai circuiti commerciali, e tendevano a infeudarsi. Caratteristico
di tutti i tipi di haciendas era l'uso intensivo della mano d'opera
e l'uso estensivo della terra, volto a ridurre l'impiego di capitali. Alla
fine del XIX secolo, con l'intensificarsi delle esportazioni, la necessità
di allargare la produzione occupando nuove terre, l'abolizione della schiavitù
nera e l'afflusso di immigrati europei, il costo della terra crebbe assieme
alla domanda di capitali. Nacque un nuovo tipo di hacienda in cui
la proprietà poteva essere di banche, società finanziarie
o commerciali, il che comportò la scomparsa della figura del padrone
patriarcale. Questa evoluzione continuò fino al 1970, quando, sull'onda
della propaganda ecologista della rivouzione verde, si formarono i grandi
latifondi capitalistici legati al complesso agroindustriale, che accelerarono
l'espulsione del contadino dalle campagne verso le aree urbane. Negli anni
novanta, in assenza di una riforma agraria efficace, nella maggioranza degli
stati permaneva la grande proprietà, dal latifondo estensivo e improduttivo
alle unità di alta specializzazione e tecnologia; questa struttura
rendeva incerta la base alimentare di milioni di latinoamericani e ne accresceva
la miseria e l'emarginazione.
J.L. Del Roio

Storia dell'America latina, a c. di M. Carmagnani, La Nuova Italia,
Firenze 1979; T. Isenburg (a c. di), Lo spazio agricolo brasiliano,
Angeli, Milano 1987.
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