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GIORNATA LAVORATIVA
Durata del lavoro giornaliero, fissata in epoca premoderna dai regolamenti corporativi. Agli albori della rivoluzione industriale, con la soppressione delle corporazioni e la conseguente abolizione dei limiti massimi, fu liberalizzata e lasciata agli usi e ai rapporti di forza tra datori e prestatori d'opera. Le ricorrenti agitazioni operaie per la sua limitazione, giustificate con l'esigenza di recupero fisico, di tempo libero da dedicare alla formazione culturale e professionale, nonché con gli effetti positivi sui livelli occupazionali, portarono a graduali riduzioni. Si passò da massimi di quattordici-sedici ore al giorno nel XIX secolo, alle dieci-dodici dell'inizio del Novecento. L'obiettivo della giornata di otto ore, a lungo perseguito dal movimento operaio internazionale, fu raggiunto alla fine della Prima guerra mondiale (in Italia il 20 febbraio 1919). Le tematiche connesse alla riduzione dell'orario di lavoro tornarono in primo piano a partire dagli anni settanta (quando una nuova stagione di lotte portò alla conquista del sabato festivo) di fronte alla ristrutturazione industriale e ai problemi, ma anche alle opportunità, aperti dall'introduzione su scala crescente di sistemi automatizzati risparmiatori di lavoro.
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