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GINEVRA, CHIESA RIFORMATA DI
Chiesa istituita e organizzata da Giovanni Calvino a Ginevra, sulla base delle sue Ordonnances Ecclésiastiques del 1541. Basata sui presupposti teologici del calvinismo e modellata sulla primitiva comunità apostolica, la struttura organizzativa della Chiesa calvinista prevede una divisione in quattro ordini: i pastori o ministri, incaricati del culto e della predicazione; i dottori, dediti all'istruzione; i diaconi, impegnati nell'assistenza ai poveri e agli ammalati; gli anziani o presbiteri, addetti a sorvegliare e disciplinare i comportamenti sociali. Al vertice della comunità, per salvaguardarne l'ortodossia, sta il concistoro, formato dagli anziani e dai ministri. Nell'esperienza ginevrina giunsero ad armonizzarsi le due concezioni di Chiesa che si erano contrapposte durante il primo ventennio di storia delle differenti correnti della Riforma: quella che identificava la Chiesa nell'intera collettività dei battezzati e quella che invece la restringeva al solo gruppo degli adulti che volontariamente vi aderivano. Ciò avvenne anche in virtù di una stretta collaborazione tra gli organismi ecclesiastici e le magistrature civili. Il controllo esercitato dal concistoro su ogni aspetto della vita pubblica dava compattezza alla comunità, costringendo all'esilio chiunque non fosse un credente convinto o mettesse in discussione la dottrina di Calvino. Si giunse così a livelli estremi di intolleranza, come nel caso della condanna a morte dello spagnolo Michele Serveto (1553). La Chiesa di Ginevra costituì il modello organizzativo per le altre comunità calviniste che sorsero, pur con caratteristiche proprie, in Francia, nei Paesi bassi, in Scozia, in Germania (Palatinato e Brandeburgo), in Ungheria, in Transilvania e che, attraverso l'opera dei puritani inglesi e dei coloni olandesi, si diffusero in America, in Africa e in Asia, perseguendo l'obiettivo di costruire una società veramente cristiana, guidata da una minoranza di eletti moralmente integra e risoluta.
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