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FEDERICO II DI HOENSTAUFEN
(Iesi 1194 - Castel Fiorentino 1250). Re di Sicilia (1196-1250), re di Germania e dei romani (dal 1212) e imperatore (dal 1220). Figlio di Enrico VI, gli succedette sotto la reggenza della madre Costanza d'Altavilla, alla cui morte (1198) fu affidato a Innocenzo III. Morto lo zio Filippo di Svevia, il papa lo fece incoronare re di Germania facendone l'avversario di Ottone di Brunswick. La battaglia di Bouvines (1214) lo rese padrone della Germania e fu quindi costretto dal pontefice a cedere il regno di Sicilia al figlio Enrico sotto la reggenza di Costanza d'Aragona, ma morto Innocenzo lo riprese. Poco dopo riuscì anche a farsi incoronare imperatore, promettendo di condurre a termine la crociata bandita nel 1215. Dopo aver sposato Isabella Iolanda di Brienne, assicurandosi così i diritti sul regno di Gerusalemme, Federico convocò una dieta a Cremona (1226) in vista della crociata, ma i comuni rinnovarono la lega lombarda. Dato che Federico indugiava ancora a partire, Gregorio IX lo scomunicò: sfidando il divieto canonico egli partì egualmente (marzo 1228) e ottenne pacificamente Gerusalemme dal sultano d'Egitto, facendosi poi incoronare. Il papa bandì allora una crociata contro la Sicilia, ma Federico sconfisse le forze papali. Seguì un periodo di pace nel quale egli si dedicò alla riorganizzazione dei suoi regni, occupandosi in particolare della Sicilia per la quale promulgò il Liber Augustalis o Costituzioni melfitane (1231). In Germania cercò di favorire i principi contro le città e la minore feudalità, causando la rivolta del figlio Enrico (1234), re di Germania, che venne sconfitto e trattenuto in Italia fino alla morte, sostituito dal fratello Corrado. Si dedicò in seguito a una lotta decisa contro i comuni guelfi, che sconfisse duramente a Cortenuova (1237). Resistettero però Milano, Brescia e Alessandria, appoggiate dal papa con cui Federico aveva rotto definitivamente per aver favorito il nascente comune di Roma e aver fatto della Sardegna, tradizionale dominio pontificio, un regno. Federico fu di nuovo scomunicato (1239) e per deporlo fu convocato un concilio, impedito dalla cattura dei prelati francesi. Morto Gregorio, fu Innocenzo IV a Lione a dichiarare deposto Federico (1245). Questi attraversò allora un momento di difficoltà sia per alcuni tradimenti sia per la sconfitta patita a Parma (1248); la situazione era però ancora fluida quando morì improvvisamente.



D. Abulafia, Federico II. Un imperatore medievale, Einaudi, Torino 1990;
E. Kantorowicz, Federico II imperatore, Garzanti, Milano 1988.
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