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FEUDO
Nel Medioevo, bene o diritto concesso dal signore
al vassallo per ricompensarlo della fedeltà o del servizio prestato.
La concessione avveniva tramite l'investitura, consistente nel trasferimento
simbolico del bene e nel riconoscimento del feudo da parte dei contraenti.
Evoluzione del beneficio in età merovingia (VIII secolo), feudi a
carattere definitivo erano donati alla fine di un lungo servizio; più
tardi il beneficio divenne una concessione gratuita durante la vita del
vassallo cui era trasferito il diritto utile sul bene, restando al signore
quello eminente. Verso il Mille si verificò un'inversione nel rapporto
di importanza tra feudo e vassallaggio e il primo si trasformò in
proprietà quasi piena. La pratica di prestare una pluralità
di omaggi finì con l'indebolire il legame di dipendenza personale
dal signore; a questo si aggiunse la sempre più diffusa ereditarietà
dei feudi e la diffusione del diritto di venderli interi o in parte. Si
ebbe allora una fissazione degli obblighi dei vassalli in periodi di servizio
militare e del dovere di recarsi a corte se chiamati. Tra il XII e il XIII
secolo vi fu spesso una trasformazione degli obblighi in rendite. Tutto
ciò portò alla totale scomparsa del legame morale che era
alla base dell'istituto feudo-vassallatico e il feudo divenne uno degli
strumenti atti a regolare i rapporti tra beni e persone, sopravvivendo in
questa forma fino al XIX secolo.
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