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DIASPORA
Dispersione della popolazione ebraica fuori dalla
terra d'Israele. A volte il termine diaspora si riferisce al solo stanziamento
volontario di ebrei fuori della sede di origine e non già anche
alla golà (esilio), ovvero alla loro sussistenza coatta
lontano dalla Palestina. In base a entrambe le accezioni la diaspora ebraica
risulta assai precedente al 70 d.C., data in cui avvenne la distruzione
del tempio di Gerusalemme a opera dell'imperatore Tito e alla quale solitamente
si fa risalire. Quando nel 538 a.C. l'editto di Ciro consentì agli
ebrei esiliati in Babilonia di recarsi di nuovo in Giudea, non tutti ripresero
la via del ritorno, anzi lo stanziamento ebraico babilonese crebbe costantemente
e Babilonia divenne, a partire dai primi secoli dell'era cristiana, il
più importante centro culturale ebraico (egemonia che conservò
fino all'XI secolo). L'altro grande insediamento ebraico nel mondo antico
ebbe luogo in Egitto: in epoca ellenistica la comunità di Alessandria
risultò in grado di fornire apporti culturali di primaria importanza,
come la traduzione greca della Bibbia detta "dei Settanta" e l'opera del
filosofo Filone.
Vedi anche ebrei.
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