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DAIMYO
Signori feudali del Giappone premoderno. Durante
l'epoca Kamakura i capi militari locali ottennero dallo shogun i
diritti di proprietà (daimyo) su grandi estensioni di terra.
Nei secoli successivi i daimyo accrebbero ulteriormente il proprio
potere politico nei confronti dei vassalli e quello economico a danno dei
contadini attraverso l'imposizione fiscale. Successivamente, le guerre feudali
che caratterizzarono l'epoca Ashikaga ne selezionarono i più potenti
e nel corso del XVI secolo tre di essi, prima Oda Nobunaga, quindi Toyotomi
Hideyoshi e infine Tokugawa Ieyasu, si imposero su tutti costruendo uno
stato feudale accentrato. I daimyo (circa 270 famiglie con feudi
di varie dimensioni) accettarono un governo centrale ed ebbero riconosciuta
la propria autorità a livello locale, ma nell'ambito di norme quadro
e di rigide regole di comportamento. Con lo sviluppo di una dinamica economia
mercantile urbana molti daimyo si trovarono in gravi difficoltà
finanziarie sin dalla fine del XVII secolo e seguirono il declino economico
e politico del bakufu. In seguito alla restaurazione Meiji del 1868, vennero
dapprima trasformati in governatori dei loro ex feudi, per poi essere sostituiti,
a partire dal 1871, da una nuova burocrazia centralizzata.
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