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CURIA ROMANA
Insieme degli organismi, degli uffici burocratici e dei tribunali che affiancano il papa nel governo centrale della Chiesa cattolica. Come corpo articolato si sviluppò a partire dal basso Medioevo, con la crescita del controllo pontificio nel governo dell'intera cristianità, grazie alla strutturazione più efficace delle sue reti di prelievo finanziario e al rafforzamento del dominio politico diretto nell'Italia centrale. Il potenziamento della curia fu in un primo tempo legato all'emergere del ruolo eminente del ceto cardinalizio. Il Concistoro divenne l'ambito supremo di esercizio del multiforme potere papale. La dilatazione delle competenze e l'esigenza di razionalizzarne il disbrigo, stimolate dal simultaneo consolidamento degli apparati di governo degli stati nazionali e signorili, favorirono la moltiplicazione degli uffici e la specializzazione crescente delle loro mansioni. Al centro dei legami di interdipendenza fra la corte pontificia, le Chiese locali e gli stati fu la segreteria domestica, da cui prese vita nel Seicento la segreteria di stato, affiancata da una vasta rete di rappresentanze diplomatiche stabili (nunziature). Nacquero inoltre, nel corso del XVI secolo, le prime congregazioni cardinalizie. Estendendone il numero e ridefinendo di conseguenza il ruolo degli organismi preesistenti, Sisto V riorganizzò in termini radicali l'assetto della curia nel 1588. Tale ordinamento, che favorì il trionfo della centralizzazione pontificia, rimase in buona parte inalterato fino alla cosiddetta riforma Piana decretata da Pio X nel 1908 e poi accolta, con limitate modifiche, dal Codice di diritto canonico del 1917. Il rapido evolversi della situazione della Chiesa nel mondo contemporaneo e l'emergere di una nuova sensibilità, incoraggiata in particolare dal concilio Vaticano II, fecero presto sentire l'urgenza di ulteriori ripensamenti. Ripetuti furono gli interventi in materia di Paolo VI, che varò un nuovo piano organico di riforma nel 1967. Sforzo di internazionalizzazione, recupero delle tradizioni di corresponsabilità collegiale, coinvolgimento più diretto dell'episcopato (anche attraverso l'organo consultivo del sinodo dei vescovi), sono le linee più rilevanti dell'ammodernamento novecentesco, proseguito, insieme alla sottolineatura del primato papale, da Giovanni Paolo II.

D. Zardin

N. Del Re, La curia romana. Lineamenti storico-giuridici, Edizioni di storia e letteratura, Roma 1970.
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