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CROCE, BENEDETTO
(Pescasseroli 1866 - Napoli 1952). Filosofo,
storico e politico italiano. Di famiglia agiata, studiò prima a Napoli
poi, dopo il terremoto di Casamicciola in cui perse i genitori (1883), trascorse
alcuni anni presso lo zio Silvio Spaventa a Roma dove seguì i corsi
di Antonio Labriola. A Napoli riprese autonomamente la via della riflessione,
ponendo le basi per una profonda revisione della dottrina idealistica. Senatore
(1910) e poi ministro della Pubblica istruzione con Giolitti (1920-1921),
dopo un iniziale favore osteggiò il fascismo, contro cui elaborò
un celebre Manifesto, firmato dai migliori intellettuali italiani
di parte liberale (1925). Opere come la Storia d'Italia dal 1871 al 1915
(1928) o la Storia d'Europa nel secolo decimonono (1932) contribuirono
a formare la gioventù di sentimenti antifascisti a quella che egli
definì la "religione della libertà". Mantenne intatta la sua
posizione d'intransigente opposizione alla dittatura fino alla guerra e
alla caduta di Mussolini. Entrato nel governo Badoglio nel 1944 e poi, per
pochi mesi, nel gabinetto Bonomi (1944), nel 1946 fu eletto alla Costituente.
Senatore dal 1948, prese parte alla ricostituzione del Partito liberale
italiano, che presiedette fino al 1947.
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