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COOPERATIVO, MOVIMENTO
Società a scopo mutualistico. Le ragioni generali per cui sorgono attività cooperative rispondono a due principi essenziali. In primo luogo difendere i cooperatori nei confronti dell'aggressività delle imprese capitalistiche, poi garantire ai soci maggiori benefici derivanti dalla comune attività. Per queste ragioni sin dal loro sorgere, sulla spinta soprattutto delle organizzazioni sindacali e politiche del proletariato, le cooperative incontrarono l'ostilità economica e politica degli industriali e delle formazioni politiche legate alla borghesia. Il regime fascista cercò in tutti i modi di eliminarle, colpendo soprattutto quelle agricole del delta padano dove all'azione economica delle cooperative si intrecciava quella politica delle leghe socialiste. Lo svilupparsi di un sistema economico sempre più basato sulle grandi concentrazioni industriali e finanziarie emarginò via via le società cooperative, costrette a dover ricorrere al credito per poter avviare e mantenere le loro attività, e quindi di fatto costrette a sottostare alla logica del sistema capitalistico, senza adeguate strutture competitive. Esistono vari tipi di cooperative, tutte regolate dal principio che devono sottostare al controllo dell'autorità governativa, che possono avere la struttura di società a responsabilità limitata o illimitata, che l'importo del capitale e il numero dei soci sono variabili, che nessun socio può partecipare alla società con una quota superiore alle 250.000 lire. A seconda dell'oggetto della loro attività, le cooperative si distinguono in: cooperative di consumo, edilizie, di lavoro, di credito, assicuratrici ecc. Nella storia dell'Italia unita, fino al fascismo, la cooperazione rappresentò uno dei fenomeni sociali più significativi, sia come fattore essenziale di aggregazione di produttori, di lavoratori e di masse di consumatori, sia come forza di partecipazione democratica, tanto più rilevante quanto più ristretta era la base del consenso allo stato monarchico, sia come strumento di mobilità socioeconomica, attraverso forme peculiari di impresa e, in generale, di intervento sul mercato. La cooperazione fu dunque figlia della modernità, e si venne configurando come una originale forma di reperimento collettivo di beni e servizi altrimenti conseguibili a un costo economico e sociale più elevato.

A. De Cristofaro
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