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CONSIGLIO DI STATO
Principale organo consultivo ereditato nell'ordinamento costituzionale della Repubblica italiana dal Regno di Sardegna e da quello d'Italia. È chiamato a dare pareri al governo e al capo dello stato su questioni giuridiche e sulla stipulazione di negozi contrattuali. Massimo organo della giustizia amministrativa, dirime le controversie tra l'amministrazione pubblica e i privati in tema di interessi legittimi. Si ricollega alle consulte e agli antichi consigli regi costituiti sotto le monarchie assolute, ma la sua diffusione risale soprattutto al periodo napoleonico, quando l'estensione degli ordinamenti francesi, conseguita alle vittorie militari, fece sì che istituti analoghi al Consiglio di stato francese fossero realizzati in quasi tutti i paesi europei. L'organo, che esisteva già nello stato piemontese, fu introdotto nella legislazione italiana nel 1865; constava allora di tre sezioni con funzioni consultive e giurisdizionali. Una quarta sezione fu creata nel 1889, una quinta nel 1907 e una sesta nel 1948. Per la Repubblica il Consiglio di stato è disciplinato ancora dal testo unico 26 giugno 1924 e successive modifiche; è inoltre esplicitamente previsto dalla Costituzione del 1948, che ne assicura l'indipendenza di fronte al governo. Le prime tre sezioni svolgono funzioni consultive; le altre giurisdizionali.
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