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CONDUZIONE DELLA TERRA IN ITALIA, SISTEMI DI
Gamma dei diversi rapporti creatisi in agricoltura tra proprietà, impresa e lavoro in Italia tra Ottocento e Novecento. La coincidenza totale o parziale tra la figura del proprietario e quella dell'imprenditore generava un sistema di conduzione denominato economia o conduzione diretta: piccola proprietà coltivatrice nel caso in cui il proprietario fondiario imprenditore era anche lavoratore manuale, altrimenti conduzione diretta con salariati. Quando non vi era coincidenza tra proprietario e imprenditore si aveva l'affitto o l'enfiteusi. Nel primo caso la distinzione fondamentale era tra il piccolo affitto a un coltivatore diretto e il grande affitto a un conduttore che non prestava lavoro manuale. Il primo era diffuso prevalentemente nella pianura piemontese, nell'alta pianura lombarda e in tutta quella veneta, in Campania e in Puglia. Il secondo, invece, assunse tra Ottocento e Novecento un posto di grande rilievo nel piano irriguo lombardopiemontese e nelle zone asciutte del piano veneto-emiliano. Nell'Italia centrale era diffuso nell'agro romano, mentre per ciò che riguarda il Mezzogiorno esso era tipico del latifondo siciliano. La trasformazione fondiaria di terreni nudi da parte di contadini si avvaleva anche di altri tipi di rapporti, tra i quali in primo luogo la colonia migliorataria con la quale il contadino assumeva l'obbligo di eseguire innovazioni che nella maggior parte dei casi coincidevano con l'impianto di colture arboree (viti, olivi ecc.). Piuttosto diffusa era nel Lazio meridionale la colonia migliorataria perpetua che conservava taluni caratteri dell'enfiteusi: i diritti sul fondo del colono potevano essere da lui alienati e trasmessi in eredità, mentre egli assumeva interamente per proprio conto la gestione dell'azienda salvo il pagamento al proprietario di una parte del prodotto. Per ciò che riguarda i rapporti tra il conduttore e i lavoratori occorre distinguere i contratti che impegnavano il lavoratore stabilmente in una determinata azienda da quelli che lo impegnavano a giornata, i quali caratterizzavano il lavoro avventizio. In ognuno di questi contratti il lavoro era retribuito con un salario fisso in moneta oppure in natura (prodotti, abitazione). L'impresa parziaria era invece caratterizzata dall'associazione del proprietario o affittuario del fondo con una famiglia di contadini che prestavano il loro lavoro. I due associati conferivano in determinata misura anche capitale d'esercizio, e si ripartivano prodotti e spese secondo determinate quote. Questa associazione prendeva il nome di colonia parziaria, particolarmente diffusa nel basso Lazio. Nel caso in cui la divisione dei prodotti era ripartita a metà tra concedente e concessionario si aveva la mezzadria, particolarmente diffusa in vaste aree dell'Italia centrale, dall'Emilia-Romagna al Lazio settentrionale. Per ciò che riguarda i modi di retribuzione del lavoratore, la compartecipazione poteva essere del tipo a riparo del prodotto o del tipo a terratico. Nel primo caso spettava al compartecipante una quota del prodotto al cui conseguimento egli aveva collaborato, mentre nel secondo caso spettava al compartecipante (detto terraticante o terraggere o terragerista) l'eccedenza del prodotto ottenuto oltre una quantità fissa (detta terratico) dovuta al concedente della terra.

G. Corona
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