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COLONIE SPAGNOLE D'AMERICA, AMMINISTRAZIONE DELLE
(1494-1810). L'immenso impero ispano-americano nato dalle scoperte e conquiste tra il XV e il XVI secolo si mantenne sostanzialmente intatto fino al 1810, quando iniziarono le guerre d'indipendenza. Ma questo non significa che tutto il territorio fosse occupato, conosciuto e tanto meno governato. Molte erano le regioni glaciali, desertiche o forestali sconosciute e tante le zone in cui le popolazioni autoctone resistevano invitte. Impreparata di fronte all'immane compito di creare un sistema di governo in aree tanto vaste, la corona di Castiglia (per molto tempo Castiglia diresse le colonie emarginando Aragona) basò inizialmente il suo potere sulle capitulaciones (contratti di divisione degli eventuali bottini) con gli adelantados, cioè i conquistatori. Nel 1511 cominciò a installare le audiencias, un sistema giudiziario direttamente sottoposto alla corona, per contenere, con poco successo, la prepotenza dei conquistadores. Il Consiglio delle Indie, creato nel 1524 ed estinto nel 1834, aveva come funzione il controllo completo di tutto ciò che si riferiva alle colonie ed era il vero governo coloniale, di cui il viceregno era la maggiore struttura amministrativa. Il viceregno di Nuova Spagna (1535) abbracciava tutta l'America centrale e caraibica e, passando per il Messico, si estendeva lungo la costa pacifica fino al Canada e, lungo quella atlantica, fino a nord della Florida. Il viceregno del Perù (1542) era responsabile del territorio sudamericano delimitato dal trattato di Tordesillas (1494). Nel 1717 fu sostituito dal viceregno di Nueva Granada, estinto nel 1724 e ripristinato nel 1739, e da quello del Plata (1776). Il viceré, nominato per tre anni (ma la regola spesso era violata), rappresentava il re e teoricamente disponeva di poteri totali. Nella pratica subiva molte limitazioni, come frequenti controlli da parte d'ispettori inviati dalla metropoli (i visitantes), o la residencia, inchiesta cui era sottoposto al termine dell'incarico. A causa dell'estensione del territorio vi erano varie sottodivisioni amministrative chiamate "presidenze" o, quando più distanti ed esposte a pericoli di aggressioni, capitanie generali. I presidenti e i capitani generali erano designati da Madrid e in pratica si comportavano come piccoli viceré, mantenendo contatti diretti con la corona. Essi nominavano anche i governatori, i corregidores e gli alcades mayores, gli incaricati primari dello sfruttamento e della sottomissione delle popolazioni. Nella seconda metà del XVIII secolo queste ultime cariche furono soppresse e sostituite dagli intendentes che avrebbero dovuto ammorbidire e razionalizzare il sistema coloniale. Ma la frammentazione dell'impero ormai era alle porte. Importanti per tutto il periodo coloniale furono i cabildi, unici organismi rappresentativi e non designati dall'alto.

J.L. Del Roio
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