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COESISTENZA PACIFICA
Dottrina politica che caratterizzò i rapporti internazionali tra Urss e Usa dalla metà degli anni cinquanta. Elaborata da N.S. Chruscëv al XX congresso del Pcus (1956), la nuova linea generale di politica estera dell'Urss sottolineava l'importanza della distensione internazionale, riconoscendo che lo scontro tra i due "blocchi" (socialista e capitalista) non costituiva una fatalità storica e che la guerra era quindi evitabile. All'interno della coesistenza si riteneva infatti possibile una pacifica competizione economica tra i due sistemi in cui il socialismo avrebbe mostrato a tutti i popoli la sua superiorità e si sarebbe potuto imporre, soprattutto nei paesi industriali avanzati, per via democratica e parlamentare. Sebbene non rifiutasse una visione bipolare del mondo, la coesistenza pacifica attribuiva un ruolo significativo ai paesi non allineati, cioè alle posizioni neutraliste di molti dei nuovi stati indipendenti sorti con la decolonizzazione del Terzo mondo.
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