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CITTÀ INDUSTRIALE
Si definisce per distinzione dalla città
di antico regime (o preindustriale) e da quella contemporanea. La città
preindustriale fu secondo i vari casi sede del potere politico, titolare
di diritti giurisdizionali, fiscali ed economici sul suo contado, centro
di redistribuzione più che di produzione delle merci, nodo mercantile.
Comunque la sua caratterizzazione produttiva risultò sempre assai
debole. La città industriale poteva collocarsi, rispetto alla precedente,
in un rapporto di continuità o di rottura: i vecchi centri di antico
regime non subirono tutti una trasformazione in senso industriale. Le due
variabili fondamentali perché tale trasformazione si verificasse
o meno erano da un lato la collocazione geografica rispetto alle risorse
(materie prime, fonti di energia) e ai nodi commerciali, dall'altro le dinamiche
politiche interne, cioè la presenza o no di un regime corporativo
che ingabbiasse la produzione rendendo impossibile l'esplosione del vecchio
apparato normativo. Di conseguenza, accade spesso che la città industriale
fosse una città nuova, nata dallo sviluppo manufatturiero di un centro
rurale situato in posizione favorevole rispetto alle riserve di materie
prime o di energia o alle vie di comunicazione, con grande disponibilità
di mano d'opera e vincoli corporativi ben più deboli. In Inghilterra,
per esempio, furono Manchester, Birmingham e Leeds a imporsi per prime come
città industriali, superando per importanza i grossi centri di età
moderna, come York, Norwich e Bristol. La stessa Londra, centro del potere
politico, rimase spettatrice più che attrice del processo industriale.
All'interno di queste nuove città, nate in funzione della produzione
industriale o modificatesi in rapporto a essa, la logica capitalistica creava
gerarchie, disegnava lo spazio, opponendo i quartieri operai a quelli borghesi,
separando e connotando aree urbane in cui identificazione sociale e di mestiere
coincidessero e in cui l'omogeneità culturale fosse un fattore di
aggregazione ancor più forte di quella professionale. La città
contemporanea presenta sempre meno caratteristiche di questo genere: la
grande città moderna è sempre più centro di flussi
gravitazionali in cui l'industria costituisce solamente uno degli elementi.
A. Carrino

R. Dennis, English Industrial Cities of the Nineteenth Century: a Social
Geography, Cambridge University Press, Cambridge 1986; M. Roncayolo,
La città. Storia e problemi della dimensione urbana, Einaudi,
Torino 1988; P. Rossi, Modelli di città: strutture e funzioni
politiche, Einaudi, Torino 1987; E.D. Wrigley, Ph. Abrams (a c. di),
Città, storia, società, Il Mulino, Bologna 1983.
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