Tweet


CHININO
Estratto dalla corteccia di alcune piante del genere Cinchona, della famiglia delle rubiacee, importate intorno al 1640 in Spagna dall'America e le cui proprietà febbrifughe erano già ampiamente utilizzate dagli amerindi. Grazie ai gesuiti il medicamento si diffuse a Roma e nel Lazio, per la sua azione benefica evidente, ma in contrasto con le teorie umorali prevalenti nel tempo. Nel corso del XVIII secolo il suo uso come febbrifugo e in generale contro le "febbri perniciose" fu ampio, confermandosi nel secolo successivo. Tuttavia il costo di lavorazione del chinino non rendeva il preparato a disposizione di coloro che si ammalavano della "febbre" più pericolosa, la malaria. Di particolare significato fu quindi, in Italia, l'iniziativa del ministero dell'Interno di distribuire a prezzi ridotti e rendere obbligatoria a partire dal 1900 (la normativa restò in vigore fino al 1923) la somministrazione del chinino ai lavoratori delle "zone malariche", anche attraverso i dispensari e le condotte mediche. Sebbene non risolutiva, la somministrazione del "chinino di stato" rientrò tra i provvedimenti igienistici che contraddistinsero l'Italia liberale.
Stats