![]() |
||
![]() |
![]() CENSO ELETTORALE Valore minimo dell'imposta che si deve pagare per essere considerato elettore nei sistemi elettorali censitari. Il primo dibattito sulla legittimità di un sistema elettorale censitario si ebbe nel 1647 durante la rivoluzione inglese. Cromwell e Ireton sostennero l'idea secondo la quale solamente coloro che avevano un interesse permanente e fisso nel paese potevano eleggere i parlamentari; anche i livellatori cercarono di escludere dal voto i vagabondi e i miserabili, o chi si trovava in una condizione di dipendenza personale (servi, salariati puri e apprendisti). Nel 1789 il medesimo criterio fu alla base della distinzione fra cittadini attivi e cittadini passivi stabilita dalla legge elettorale della Francia rivoluzionaria. Nel XIX secolo il criterio del censo fu spesso coniugato con quello del livello minimo di istruzione: la legge elettorale rimasta in vigore in Italia fino al 1882 stabiliva il requisito dell'alfabetismo e la soglia di 40 lire di imposte dirette. La nuova legge del 1882 al requisito di saper leggere e scrivere aggiunse la licenza di seconda elementare e, in alternativa, il pagamento di 19,80 lire di imposte dirette. |
![]() |