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CAMORRA
Associazione criminale diffusa nell'area napoletana. L'origine è controversa. Per alcuni deriverebbe da una compagnia armata di mercanti pisani sorta a Cagliari nel XII secolo; per altri il nome sarebbe la corruzione di gamurra (rozzo capo di vestiario); altri ancora a causa dell'analoga parola spagnola (rissa, disputa) ne fanno ascendere l'origine a quella dominazione. Le prime fonti esistenti in merito risalgono al 1830. Strutturata gerarchicamente, dotata di gradi, doveri, linguaggio propri, la camorra costituì un piccolo universo sociale incentrato sull'estorsione e su traffici illeciti (contrabbando, lotto clandestino, bische, prostituzione; più recentemente droga), diffuso capillarmente sul territorio. I Borbone, fino al 1848, le concessero larga autonomia consentendole di dominare taluni quartieri di Napoli. In seguito alcuni camorristi confluirono nelle file liberali e furono ampiamente utilizzati dal capo della polizia Liborio Romano nel 1860, al tempo dell'occupazione garibaldina. Nuovo prefetto di polizia dopo l'unità, Silvio Spaventa avviò una lotta feroce culminata poi nelle grandi repressioni del 1882-1883. Dopo un relativo declino, l'organizzazione riprese vigore nel secondo dopoguerra e nel decennio 1980-1990 giunse a raccogliere migliaia di affiliati e diecine di "famiglie" in tutto l'hinterland napoletano.
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