Geografia Oceania.
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GEOGRAFIA - OCEANIAPRESENTAZIONEParte del mondo la cui superficie di terre emerse è meno estesa. Situata nell'Oceano Pacifico e, per la maggior parte, nell'emisfero australe, copre una superficie complessiva di 8.542.499 kmq, di cui l'Australia, la Nuova Zelanda e Papua Nuova Guinea costituiscono quasi il 99%; il restante 1% è polverizzato in circa 30.000 isole. È costituita dal continente australiano, dalla Tasmania, dalla Nuova Zelanda e da un grandissimo numero di isole e arcipelaghi minori raggruppati convenzionalmente in Melanesia, Micronesia e Polinesia. La prima comprende le isole a nord dell'Australia fra la Nuova Guinea a Ovest e le Figi a Est. La seconda comprende le isole del settore occidentale, poste a Nord dell'equatore, a eccezione di alcune delle Gilbert che si trovano a Sud. La terza comprende tutte le isole del settore orientale, incluso l'arcipelago della Nuova Zelanda e le isole adiacenti le coste. L'Oceania ha come punti estremi a Nord l'Isola Midway nelle Hawaii, a Sud le isole Macquarie, a Ovest l'Isola di Dirk Artog e a Est l'Isola cilena di Sala y Gómez.IL RILIEVOI terreni australiani sono fra i più antichi del globo e hanno perciò una forma erosa e tabulare con rilievi di altezza modesta nelle zone più vicine alle coste (Grande Catena Divisoria e Monti Hamersley) e aree desertiche all'interno (Gran deserto sabbioso e Gran deserto Victoria). I territori insulari, specie quelli di grandi dimensioni come la Nuova Zelanda, la Nuova Guinea e la Tasmania, sono più recenti, quindi hanno forme più aspre, con rilievi anche notevoli, spesso di origine vulcanica (Ruapehu 2.797 m, Egmont 2.518 m). Di origine vulcanica sono anche alcuni arcipelaghi, mentre altri sono di natura corallina, con isole perciò basse, disposte ad anello (atolli) attorno a una laguna interna.
L'IDROGRAFIALa situazione morfologica e climatica giustifica lo scarso sviluppo della rete idrografica, che presenta numerosi corsi d'acqua a carattere temporaneo («creeks»), simili agli uidian africani, e solo pochi fiumi di un certo rilievo, concentrati in Australia (Murray, Darling), in Nuova Zelanda (Waikato), in Nuova Guinea (Fly) e in Tasmania (Derwent). Per quanto riguarda i laghi, essi si trovano soprattutto nel bassopiano a Nord della Gran Baia Australiana, in Tasmania e Nuova Zelanda. Quelli australiani sono laghi salati, molto vasti alla fine della stagione delle piogge, che si riducono, con la siccità, a pozze stagnanti. Fra essi il più importante è l'Eyre, la cui superficie varia, a seconda dei periodi, da 3.000 a 14.000 kmq; meno vasti sono il Torrens e il Gairdner. In Tasmania e Nuova Zelanda, invece, i laghi sono di origine glaciale e di dimensioni ridotte.
IL CLIMAGrande importanza hanno, dal punto di vista climatico, la distribuzione e la posizione delle terre emerse rispetto all'oceano. Per questo motivo si registrano i contrasti termici maggiori nelle regioni dell'interno australiano, a clima continentale con forte escursione annua e precipitazioni scarse, mentre la maggior parte delle isole, comprese nella regione intertropicale, presenta un clima uniforme con temperature elevate, mitigate dai venti (alisei, monsoni, brezze) e precipitazioni abbondanti.LA FLORA E LA FAUNALa vegetazione assume in tutta l'Oceania i caratteri di una accentuata diversificazione a seconda del tipo di clima e territorio. Si passa dunque da alcune aree molto ristrette di foresta pluviale (Australia settentrionale), a zone di foresta monsonica (Australia orientale e meridionale, Nuova Zelanda e Tasmania). La caratteristica principale di quest'ultimo tipo di vegetazione è la predominanza dell'eucalipto, di cui si riscontrano 150 diverse specie, alte sino a 100 m. Alla foresta, nelle zone più interne dell'Australia, succedono la savana, la steppa e la scarsa flora desertica, mentre nelle isole vi è prevalenza di vegetazione lussureggiante caratterizzata da palme da cocco, banani, ananas. Anche per quanto riguarda la fauna, essa si differenzia a seconda delle zone e ha caratteristiche esclusive di questo continente. Tra i mammiferi superiori si trovano il cinghiale e il dingo; numerose sono invece le specie di marsupiali (canguro, opossum, koala) e monotremi (ornitorinco, echidna). Fra i rettili sono diffusi il pitone, il serpente-tigre, il coccodrillo e la tartaruga e tra gli animali marini i delfini e le balene. Anche gli uccelli sono presenti in molte varietà: 700 sono le specie contate, di cui 400 presenti ormai solo in questo continente.L'ECONOMIAL'agricoltura ha avuto un notevole sviluppo soprattutto per impulso delle popolazioni europee ivi immigrate. Basata su prodotti eterogenei in relazione alle diverse condizioni climatiche, la produzione delle isole minori è basata su un'agricoltura di sussistenza e sulla pesca, estesasi poi a coltivazioni destinate all'esportazione; essa riguarda frumento, alberi da frutto, frutta tropicale, canna da zucchero, caffè, cacao, agrumi. Dalle foreste equatoriali si ricavano pregevoli legni duri. D'importanza fondamentale è l'allevamento, soprattutto ovino, che consente un'ingente produzione di lana, carne e latticini. Fra i prodotti minerari vi sono, quasi tutti concentrati sul territorio australiano: oro, argento, bauxite, rame, piombo, e, specialmente in Australia e Nuova Zelanda, ferro, nichelio e cobalto. In Australia sono inoltre stati scoperti giacimenti di uranio e petrolio. L'industria è principalmente orientata verso la lavorazione e conservazione dei prodotti zootecnici e verso l'estrazione di minerali; è andata sviluppandosi anche l'industria manifatturiera, tesa soprattutto a ridurre il volume delle importazioni di beni di consumo dall'estero. Di un certo interesse anche l'industria turistica, che per alcune isole del continente rappresenta la principale fonte economica.LA POPOLAZIONEL'Oceania, con i suoi 33.139.610 abitanti, è la parte del mondo meno popolata. Dal punto di vista razziale, l'Oceania presenta un panorama eterogeneo. Sono infatti tre le grandi aree razziali nelle quali è suddivisa la popolazione: una maggioranza di bianchi e due ceppi indigeni, i Polinesiani e gli Australoidi. La prima è costituita da immigrati o discendenti da immigrati inglesi, francesi e statunitensi ed è concentrata in Australia, Nuova Zelanda e Tasmania; del ceppo polinesiano fanno parte gli Hawaiani, i Tahitiani, i Samoani e i Maori della Nuova Zelanda; al ceppo australoide appartengono i Melanesiani, i Papua della Nuova Guinea, i Neocaledoni e gli aborigeni dell'Australia.I Polinesiani, grandi esploratori L'INSEDIAMENTOLa densità della popolazione in Oceania è di 4 ab. per kmq; questa è però una media tra le varie densità, molto diverse tra di loro. Nelle isole minori, infatti, si raggiungono punte molto alte, mentre in Australia e nelle altre grandi isole, alle vaste aree spopolate dell'interno si contrappongono i forti addensamenti lungo le coste. Qui, infatti, si è concentrata, sin dai primi anni della colonizzazione, la maggior parte della popolazione, che ha trovato nelle attività commerciali, legate alla presenza di scali portuali, sempre nuove prospettive di lavoro.LA LINGUALa pluralità linguistica esistente in Oceania è strettamente dipendente dalla pluralità razziale. Tra gli immigrati prevale l'inglese, che è l'idioma più diffuso sia in Australia che nelle isole maggiori e minori. Nei due ceppi indigeni, invece, si parlano dialetti autoctoni: se tra i Polinesiani prevale l'uso del maleopolinesiano, gli Australoidi non si esprimono in un'unica lingua, ma in una varietà di dialetti locali, peraltro in progressiva via d'estinzione.LA RELIGIONELa presenza di varie confessioni religiose è strettamente legata ai diversi ceppi etnici. La religione più diffusa è comunque quella cristiana (poco meno del 50%) penetrata in Oceania attraverso la colonizzazione europea. All'interno di essa le confessioni protestanti (in particolare metodista) sono più seguite di quella cattolica che non supera il 10% del totale. Gli indigeni praticano culti animistici, totemici e in generale di tipo pagano con rituali complessi e misteriosi.L'ORGANIZZAZIONE POLITICAI diversi territori facenti parte dell'Oceania hanno in comune un passato di colonizzazione da parte di cinque grandi potenze, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Germania e Stati Uniti, che nel 1899 avevano delimitato le reciproche zone d'influenza. La situazione mutava con la proclamazione d'indipendenza dell'Australia (1901), con la suddivisione tra le altre potenze delle ex-colonie tedesche e, recentemente, con una diversificazione delle loro politiche coloniali. Attualmente, dunque, l'Australia, la Nuova Guinea e la Nuova Zelanda sono Stati indipendenti, facenti parte del Commonwealth britannico; le isole della Melanesia sono in parte sotto la giurisdizione di Nuova Guinea, Gran Bretagna e Francia e in parte indipendenti; la Micronesia, quasi interamente sotto amministrazione fiduciaria degli Stati Uniti dal 1947, nel 1990 veniva svincolata dal Consiglio di sicurezza dell'ONU dalla tutela degli USA; le isole della Polinesia sono in parte dominio francese, in parte territorio americano (le Hawaii) e in parte indipendenti.
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Ultima modifica : 09/14/2024 16:37:07
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